Tate McRae

So Close To What

2025 (Rca)
dance-pop

Non è edificante passare troppo tempo con gli ascoltatori più incalliti del pop da classifica, ma certo è divertente. Avete già sentito parlare del Khia Asylum? Trattasi di un manicomio d’immaginazione, costruito attorno alla mitologica figura della rapper e one hit wonder Khia, nel quale i fan si divertono a togliere e aggiungere le popstar in base all’andamento della carriera – ogni anno c’è chi riesce a scapparne (esempio recente: Sabrina Carpenter), chi vi ritrasloca dentro con tutta la mobilia (Katy Perry), chi sembra viverci a tempo pieno (Kim Petras, Ava Max) e chi ormai vi fa pure le pulizie (Jennifer Lopez). La lista, ovviamente, è tanto dinamica quanto dibattuta, perché litigare fa parte del gioco.
Con già tre album alle spalle, la ballerina e tiktoker canadese Tate McRae sta facendo di tutto per evadere dall’Asylum e confermarsi popstar di punta del mercato anglofono. A soli ventun’anni, la ragazza si lancia con energia in capriole e pose sexy perfette per il formato breve dei social media, ma quando deve mettersi al microfono i risultati non sono all’altezza, soprattutto sulla durata di un album di sedici tracce. Dal modo in cui l’autrice osserva se stessa nella vacua immagine di copertina (?), possiamo immaginare un ascolto patinato e impersonale il cui titolo è tristemente profetico: “So Close To What”? Bella domanda.

Certo l’imponente lavoro di produzione che vi sta alle spalle è un passo avanti rispetto ai precedenti capitoli, sopperendo ove possibile a ogni carenza interpretativa con un suono pulito e scintillante, zeppo di filtri, sample e abbellimenti. Impossibile non pensare soprattutto alla Britney Spears di “Glory” e “Femme Fatale”, qui mescolata al contemporaneo situazionismo dell’ultima Camila Cabello per fornire un tocco snello e giovanile. Ma senza veri picchi di fantasia, né canzoni particolarmente memorabili oltre i soliti temi di sesso e amore, il risultato è giusto una costosa tappezzeria senz’anima, la spenta voce di Tate rimane cocciutamente sullo sfondo, come se fosse una corista pescata all’ultimo da un annuncio sul giornale.
Possono funzionare le ballabili “Green Light” e “2 Hands”, ancor meglio fanno l’ansimante “Sports Car”, questa sì indebitata alla Spears fino al midollo, e l’aggressivo beat del singolo di lancio “It’s Ok I’m OK”, reminescente dei ruggenti anni Zero di Eve, Gwen Stefani e, guarda caso, una certa Khia. Ma basta distrarsi un attimo, e l’ascolto ondeggia tra vacue tentazioni dance-r&b dell’ultima Tinashe (“Miss Possessive”, “Dear God”), sommesse frattaglie breakbeat tenute troppo a freno (“Revolving Door”, “bloodonmyhands”) e blandi momenti pop senza denti (“Siren Sounds”, “Nostalgia”).

Classico prodotto del conglomerato Rca accompagnato da un battage pubblicitario non indifferente, “So Close To What” ha debuttato alto nelle principali classifiche occidentali, toccando direttamente la vetta in America, anche al netto di una scelta dei singoli promozionali considerata poco incisiva persino dai fan più stretti – manca insomma una nuova “Greedy”, il tormentone che meno di due anni fa aveva portato Tate alla ribalta mondiale.
Riuscirà questa snodata ballerina a fare il salto verso l’anelata immortalità del pop? Le scommesse sono ancora aperte, è probabile che il grosso dell’indotto si sviluppi in tour, dal momento che Tate è ancora giovanissima e l’energia sul palco certo non le manca. Ma per chiunque abbia una memoria un filo più attempata e selettiva, “So Close To What” offre davvero troppo poco per meritare un secondo ascolto, l’impressione è che il Khia Asylum abbia ancora una stanza vuota...

11/03/2025

Tracklist

  1. Miss Possessive
  2. Revolving Door
  3. bloodonmyhands feat. Flo Milli
  4. Dear God
  5. Purple Lace Bra
  6. Sports Car
  7. Signs
  8. I Know Love feat. The Kid LAROI
  9. Like I Do
  10. It's Ok I'm Ok
  11. No I'm Not In Love
  12. Means I Care
  13. Green Light
  14. 2 Hands
  15. Siren Sounds
  16. Nostalgia




Tate McRae sul web