Victoria Canal

Slowly, It Dawns

2025 (Parlophone)
pop, songwriter

Ci sono tutte le premesse per il successo dell’esordio discografico di Victoria Canal, autrice già premiata con ben due Ivor Novello nonché apprezzata e ammirata da Chris Martin, fino al punto da essere invitata sul palco a esibirsi con i Coldplay durante l’ultimo festival di Glastonbury. La cantautrice e attrice ispano-americana di origine tedesca, dopo un primo Ep, ha raccolto idee e forze per un album dalle eleganti connotazioni leggermente più mainstream, che capitalizza con intelligenza la scena cantautorale femminile indie-folk-pop.

Opportunamente recuperato e posto a conclusione dell’album, il brano che ha incantato il leader dei Coldplay, “Swan Song”, è una composizione tanto semplice quanto suggestiva e vulnerabile: una romantica ballata pianistica, resa intensa ed evocativa da un mesto coro di voci in sottofondo e da un malinconico romanticismo alla Adele che convince per classe e sobrietà.
Ben diverso è il trittico iniziale che mette in sequenza tre pop-rock di buon livello, il primo scritto a quattro mani con Ross MacDonald dei The 1975 (“June Baby”), il secondo piacevolmente incline all’elegante soft-rock in stile Clairo ("Talk"); più audace il latin-folk-pop “California Sober”, brano dal piglio più sensuale che si candida come il singolo trainante del progetto.

“Slowly, It Dawns” è in parte concepito come un viaggio dall’adolescenza alla consapevolezza. In questo itinerario la mutevolezza delle atmosfere è doverosa, con piacevoli rimandi a Billie Eilish (“15%), variazioni sul tema con ritmi drum’n’bass (“Cake”) e ballate dream-pop che accrescono le similitudini anche vocali con Phoebe Bridges (“How Can I Be A Person?”). Nel passaggio da ingenui e vivaci bozzetti pop adolescenziali a più elaborati adult-pop le canzoni si sviluppano su canoni più familiari, tra piano-ballad che rischiano l’anonimato (“Totally Fucking Fine”) e indie-pop dall'immediato e sensuale appeal (“Vauxhall”).
Talentuosa e per alcuni versi acerba, Victoria Canal ha tutte le carte in regola per cogliere l’attimo e capitalizzare l’attenzione dei media e della critica: la delicata e sobria “Barely” (una possibile B-side di Bon Iver) e la sofferta “Hollow” potrebbero perfino intercettare il pubblico non mainstream.

“Slowly, It Dawns” è un album interessante, al quale manca forse quella visione d’insieme che anima ad esempio l’ultimo lavoro di Nadia Reid, ma c'è abbastanza sostanza per una meritata affermazione su larga scala. L'esordio di Victoria Canal annulla con una naturalezza convincente il confine tra musica d'autore e pop, senza troppe sorprese ma anche senza alcun punto debole. 

17/02/2025

Tracklist

  1. June Baby
  2. Talk
  3. California Sober
  4. Cake
  5. 15%
  6. Vauxhall
  7. How Can I Be A Person?
  8. Totally Fucking Fine
  9. Hollow
  10. Barely
  11. Black Swan
  12. Swan Song








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