Maxwell Farrington & Le SuperHomard

Please, Wait...

2024 (Talitres)
art-pop, chamber-pop

Il secondo album in studio realizzato dal francese Christophe Vaillant aka Le SuperHomard e dall’australiano trapiantato in terra transalpina Maxwell Farrington è già a suo modo l’affermazione di uno standard che il duo ha imparato velocemente a mettere a punto, forse perché era stato sufficiente fare la somma delle parti: il pop sofisticato e in un certo senso aristocratico di Vaillant da un lato, le caratteristiche da crooner di Farrington dall’altro.

Il binomio continua a funzionare in questo “Please, Wait…” che torna ad abbracciare una linea genealogica che parte da Burt Bacharach, passa per Scott Walker e giunge a Neil Hannon – il più vicino, quest’ultimo, alle sonorità art-pop qui perpetuate. La classe rimane cristallina, la formula sembra invece perdere quella distintiva leggerezza di fondo che la rendeva altrimenti un tantino manieristica. Accompagnati da un’orchestra composta dai musicisti dell’Opéra e del Conservatorio di Nancy, Vaillant e Farrington imbastiscono brani che possono scaturire indifferentemente dalla chitarra (“The Boat”) o dal pianoforte (“Plat Du Jour”), dotandosi in ogni caso di un opportuno accompagnamento di synth.

In generale, la formula funziona, ottenendo talvolta risultati sopra le righe (“Begging’s Not My Business”, “Postprandial Promenade”). L’unico appunto è quello già detto, ovvero di aver perso per strada un poco di quella spensieratezza che ha sempre ammantato i lavori di Le SuperHomard e che si ritrova soltanto nella notevole “Hexagon”, non per niente miglior pezzo del lotto. La novità è invece la strumentale “Galbulus”, una strada che finora non era stata ancora battuta e dall’esito non irrilevante.

27/02/2024

Tracklist

  1. The Boat
  2. The Nimbostratus Jig
  3. Plat Du Jour
  4. Backgammon
  5. Hexagon
  6. Galbulus
  7. Begging's Not My Business
  8. Catch 42
  9. Topinambour
  10. Postprandial Promenade
  11. Stirred But Not Shaken


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