Psichedelia Baxters

Playlist ad alto tasso lisergico

Baxters è una serie di playlist in costruzione che mira a proporre uno sguardo sulla scena psichedelica mondiale. Per le linee guida, si rimanda a quanto scritto nella premessa dell’edizione 2020.

I brani

01_elkhatdjajaBrano: Djaja
Autore: El Khat
Album: Albat Alawi Op.99
Etichetta: Glitterbeat
Paese: Israele
Sottogenere: arabic pop, world music

Con un nome che proviene da una droga comunemente usata in Medio Oriente e un album il cui titolo è sia un omaggio al cantante yemenita Faisal Alawi (morto nel 2010) che una dichiarazione di intenti di dare alle composizioni in esse inserite la stessa dignità della musica classica, gli israeliani El Khat propongono una psichedelia che guarda alle radici del loro leader, Eyal el Wahab: “Ho cercato di essere semplice nella struttura. È un po’ come la musica pop, dove l’anima è in quattro corde e una melodia. La differenza sta nell’espressione”. Djaja, il primo singolo estratto dall’album, intona note di alienazione, con il testo che recita “Dallo Yemen e oltre l’America, siamo insieme e io sono solo”.

02_mountkoyaromantiqueBrano: Romantique
Autore: Mount Kōya
Album: Romantique
Etichetta: Bleu Lagon Records
Paese: Svizzera
Sottogenere: neo-psichedelia, raga rock, spoken word

Nati nel 2018, gli svizzeri Mount Kōya si sono fatti notare soprattutto nel 2019 con Rei, album registrato in presa diretta nella chiesa di Sainte-Claire a Vevey, loro comune d’origine, e per un approccio musicale collettivo, che ha portato l’ensemble a collaborare sia in studio che in dimensione live con musicisti locali, arrivando a toccare anche quindici unità. “Romantique” è un singolo post-Covid, parte della colonna sonora di un film in realizzazione. Il testo si rifà alla tradizione psichedelica 60's, immersa in amore carnale e introspezione spirituale e volontà di liberarsi dai dogmi e dall’identità sessuale per vivere la propria vita senza barriere.
La band sta lavorando a Teien, il loro quarto album.

03_kacimilesroisBrano: Les Rois
Autore: Kacimi (con Lionel Limiñana)
Album: Les Rois
Etichetta: Six Tonnes De Chair Records
Paese: Francia
Sottogenere: kraut-rock, spoken word

Altro pezzo registrato durante il lockdown, “Les Rois” è frutto della collaborazione tra il cantautore pop Kacimi e Lionel Limiñana, metà maschile di uno dei gruppi psych francesi più amati di questi anni (i Limiñanas, appunto). Il risultato è una grandiosa cavalcata che guarda ai Neu!, immergendola in effetti vari, tra cui reverse guitar e sax elettronico. La coppia ha registrato assieme anche un altro pezzo, “Visions”, più vicino al garage psichedelico.

04_grombiradesertwarpBrano: Desert Warp
Autore: Grombira
Album: Desert Warp
Etichetta: Tonzonen Records
Paese: Germania
Sottogenere: oriental space rock

Spirito passatista, quello dei tedeschi Grombira, tanto da dichiarare orgogliosi che l’anno delle session da cui è scaturito il loro album “Desert Warp” è il 2020 ma sembra il 1972. La title track è frutto delle esperienze avute dal leader Ralph Nebl durante un viaggio a Marrakech, dove rimase impressionato dai musicisti locali. Non a caso il genere autodichiarato della band è oriental space rock.

05_taxikebabnebniwelghadfdlamBrano: Nebniw el Ghad f dlam
Autore: Taxi Kebab
Album: Visions al 2ard
Etichetta: Real World
Paese: Francia/Marocco
Sottogenere: techno

Si rimane (più o meno) in Marocco. Prodotto dalla Real World di Peter Gabriel, il duo franco-marocchino Taxi Kebab esordisce con un Ep, “Visions al 2ard”, che cala la psichedelia in un contesto techno, dove la voce di Leïla Jiqqir richiama le sue origini (i testi sono infatti in arabo marocchino), mentre le strumentazioni, ammaestrate dalla metà maschile del gruppo, Romain Henry, sprigionano pulsioni elettroniche e sensualità orientale, soprattutto grazie all’uso del buzuq (strumento a corde della tradizione araba).

06_ranchorelaxointhevoidBrano: In The Void
Autore: Rancho Relaxo
Album: Spirit Of Ecstasy
Etichetta: autoprodotto
Paese: Norvegia
Sottogenere: space rock, raga rock

All’undicesimo album in carriera, i norvegesi Rancho Relaxo, veterani della psichedelia nordica, continuano a deliziare i palati degli appassionati. A detta della band, “Spirit Of Ecstasy” è un album più chiaro a livello di mixing, ma uno dei più stravaganti a livello di sperimentazione. “In The Void”, il pezzo che chiude il disco, è un raga rock ipnotico e oscuro, con “una strumentazione scarna, che ci ha permesso di essere molto buoni a livello sonoro”.

07_tajakdulceamargoBrano: Dulce Amargo
Autore: Tajak
Album: La Sombra Del Agua
Etichetta: Hole Records
Paese: Messico
Sottogenere: space rock, ambient pop

Uno dei nomi più interessanti della psichedelia sudamericana contemporanea, i messicani Tajak sono arrivati, alla quarta prova, a dei cambiamenti. Innanzitutto, “La Sombra Del Aqua” è il primo disco loro ad essere cantato integralmente in spagnolo; inoltre, il processo di registrazione è stato molto più lento e meticoloso rispetto alle precedenti esperienze, che venivano completate in non più di due giorni. Fatto ancora più insolito, l’album non è stato registrato in studio, bensì all’aperto, sulla sponda del fiume Pixquiac. La post-produzione ha richiesto settimane di tempo, con aggiunta di diversi strumenti come ocarina, sitar, thunder drum e flauto, oltre che tape effect.
Il risultato, magicamente incarnato da “Dulce Amargo”, è un corpus di sette canzoni che - rubando le parole alla band - iniziano con strutture solide per poi venire smontate e fuse in un paesaggio sonoro di suoni frattali che danzano tra lo spaziale e il terreno.

08_kadefabgiabbessaladiBrano: Abbès Saladi
Autore: Kadef Abgi
Album: Diva of Deva Loka
Etichetta: Akuphone
Paese: Marocco
Sottogenere: gnawa

Dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco nel 2019, la musica gnawa è la tradizione sonora dell’omonimo gruppo etnico, principalmente connessa a cerimonie e riti, che finiscono per creare un’atmosfera ipnotica sia per i musicisti che per gli spettatori. Il progetto Kadef Abgi è nato per caso, quando Devin Waldman, sassofonista newyorkese che ha suonato con leggende del calibro di Thurston Moore, Patti Smith e Lydia Lunch, ha sentito provenire da un locale di Montreal una voce ultraterrena, ammaliante. Una volta terminata la performance, Waldman chiese al cantante, Ziad Qoulaii, se fosse disponibile per suonare assieme. In poco tempo i due assemblarono un gruppo (particolarmente importante Anas Jellouf, che qui suona il sintir e le qrabeb, due strumenti tipici gnawa), portando a delle session improvvisate, senza composizioni o idee prefissate, né secondi take. Waldman ha poi editato e mixato il tutto. “Abbès Saladi” è il pezzo più lungo dell’album e incarna perfettamente il suono del disco, dove Qoulaii guida una trance che passa dalla tradizione al futuro.

09_daisyrickmandresanmenydhBrano: Dres an Menydh
Autore: Daisy Rickman
Album: Donsya a'n Loryow
Etichetta: Akuphone
Paese: Inghilterra
Sottogenere: psychedelic folk

In lingua cornica, “Donsya a'n Loryow” significa “danza delle lune”, mentre “Dres an Menydh” “oltre la collina”. La pittrice (sua la bella copertina) e musicista Daisy Rickman ha raccolto canzoni registrate in casa tra il 2020 e il 2021 per dar vita a un album che si ricollega alla tradizione del folk psichedelico, dove fingerpicking e voce creano nenie oniriche, in costante ricerca di un legame tra fisico e anima.

10_axexanluavermellaBrano: Lúa vermella
Autore: Moura
Album: Axexan, Espreitan
Etichetta: Spinda Records
Paese: Spagna
Sottogenere: psychedelic folk, stoner

Un disco magico, il secondo dei Moura, che spazia dal folk iberico allo stoner, passando per lo space rock. “Axexan, Espreitan” è un viaggio nella tradizione galiziana, fatta di ricordi e usanze, in un’opera che, in campo letterario o cinematografico, verrebbe etichettata come folk-horror. “Lúa vermella” è il brano che chiude il disco e si divide tra un inizio più propriamente folk per poi esplodere in una liberatoria invocazione stoner, quasi a ridar vita ai personaggi della bellissima copertina.

11_minamideutschinterpretersofforestBrano: Interpreters Of Forest
Autore: Minami Deutsch
Album: Fortune Goodies
Etichetta: Guruguru Brain
Paese: Giappone
Sottogenere: psychedelic folk

Paladini del kraut giapponese (si perdoni l’accostamento) e fiori all’occhiello della Guruguru Brain, al loro terzo album i Minami Deutsch continuano imperterriti in una psichedelia non troppo interessata a esplorare nuove possibilità, concentrandosi nel cavalcare terre conosciute, sia da loro che dagli appassionati. “Interpreters Of Forest” è però - assieme alla conclusiva “The Border” - una curiosità all’interno di “Fortune Goodies”, accantonando momentaneamente la tipica frenesia motorik per cullarsi in una dolcezza folk quasi insospettabile.

12_chrisforsythexperimentalandprofessionalBrano: Experimental & Professional
Autore: Chris Forsyth
Album: Evolution Here We Come
Etichetta: No Quarter
Paese: Stati Uniti
Sottogenere: kraut-rock

Dopo averlo colpevolmente ignorato due anni fa con lo splendido “First Flight” (a conferma che tentare di catturare il presente non può che essere un gioco velleitario, senza possibilità di evitare il ridicolo qualora si pretendesse di essere fonte di verità), diamo ora il giusto posto a uno dei migliori chitarristi psych contemporanei. Rispetto al menzionato disco precedente, in “Evolution Here We Come”, Chris Forsyth si disinteressa del misticismo lisergico per scatenarsi in un mix di kraut, jam e alternative, avvalendosi di amici fidati come Dave Harrington, Douglas McCombs dei Tortoise e Tom Moloch dei Garcia Peoples. “Experimental & Professional” è un incalzante motorik che vanta una guest star davvero stellare, ovvero Marshall Allen, braccio destro storico di Sun Ra e leader della Arkestra dal 1995. A quasi 100 anni (è nato nel 1924) non smette di esplorare il cosmo!

13dhidalahinvadersummerBrano: Invader Summer
Autore: Dhidalah
Album: Sensoria
Etichetta: Guruguru Brain
Paese: Giappone
Sottogenere: stoner rock

Altri protetti di casa Guruguru Brain, i Dhidalah abbracciano dal 2013 la tradizione più noise della psichedelia giapponese. Con “Sensoria” la band ha tentato di dare la propria risposta alla domanda se lo spazio è nel nostro cervello o fuori dal pianeta Terra. “Invader Summer” è stata scritta dal chitarrista, Ikuma Kawabe, che per sei minuti spazia attorno a un energico riff e improvvisazioni condensate di matrice jam.

14_islandmintseaBrano: Sea
Autore: Island Mint
Album: Irreality
Etichetta: autoprodotto
Paese: Repubblica Ceca
Sottogenere: psychedelic pop, shoegaze

Capitanati dal polistrumentista Matyáš Adámek, i praghesi Island Mint propongono un pop psichedelico a tinte shoegaze. Registrato nel 2021, “Irreality” è - dice il leader - “un mosaico di sentimenti e sogni che ho registrato negli ultimi due anni senza alcuna intenzione profonda. Ho cercato di fare della disparità una virtù, di trovare un modo per incollare insieme tutte le canzoni. Lo immagino come un paesaggio onirico in cui si cammina senza sapere quale storia ci aspetta al prossimo passo". Le intenzioni dichiarate prendono migliore forma nel brano conclusivo, “Sea”, che in quasi sette minuti passa da una prima parte che guarda a “Loveless” e ai 60's psichedelici britannici a una seconda in cui il suono si disperde davvero in mare, sotto uno spoken word evocativo. La band è tornata a ottobre con l’Ep “All Studium No Punctum”.

15_satellitesyagmuryagartasustuneBrano: Yağmur Yağar Taş Üstüne
Autore: Şatellites
Album: Şatellites
Etichetta: Batov Records
Paese: Israele/Turchia
Sottogenere: anatolian rock

L’esordio dei Şatellites incastona un’altra pietra della scena anatolica contemporanea (sebbene il gruppo sia di Haifa). Un disco vario, dove - riprendendo la descrizione sulla pagina Bandcamp dell’album - “la band ha concepito l'idea di intrecciare elementi diversi come il groove del funk, il ritmo della disco e il riverbero della psichedelia, con il ritmo e la struttura tradizionali mediorientali, aprendo la ricchezza della musica turca al mondo occidentale, in modo che chiunque e tutti possano avere a che fare con qualcosa dell'album”.
“Yağmur Yağar Taş Üstüne” (“La pioggia cade sulla pietra”) parte come un delicato e onirico folk sorretto dalla voce della cantante Yuli Shafriri e dalla chitarra di Itamar Kluger (che quest’anno ha dato vita a un side-project a nome Eje Eje) per poi accelerare ed evolvere in un rock maestoso ma al tempo stesso orecchiabile.

16_alienanderelverdugoBrano: El Verdugo
Autore: Alienander
Album: Tigrero Versus Perceval
Etichetta: autoprodotto
Paese: Cile
Sottogenere: acid folk, freak folk

Autentico outsider della scena psichedelica (chi scrive è in pratica il suo unico sostenitore pagante su Bandcamp, in Rete ha canali social quasi inesistenti e le informazioni che lo riguardano sono ridotte all’osso), il cileno Alejandro Safari León Coneja, in arte Alienander, è un potenziale fuoriclasse del genere. Alla sua seconda prova solista, Tigrero Versus Perceval consacra la psichedelia sghemba di Coneja, che qui si fa forse meno oscura ma più ricca rispetto al disco d’esordio, “Cadavreverb”.
Parlando del disco, Coneja sostiene che “le storie di personaggi decadenti e gloriosi del passato trasmettono il sentimento con cui queste canzoni sono state scritte. La mia intenzione non era altro che quella di fare un esercizio di re-immaginazione basato sulle emozioni e le immagini autentiche che alcuni periodi storici e le loro corrispondenti finzioni suscitano in me. Al di là del carattere giocoso con cui questa musica è stata composta ed eseguita (come se fossi un monaco medievale ubriaco che cerca di fare psichedelia con occasionali sfumature di western acido), mi piace pensare che ci sia un attributo di onestà in essa. Gli elementi sono a volte premeditati, altre volte sono stravaganti e improvvisati; le registrazioni sono state fatte in casa e sporadiche. È un guazzabuglio di gusti e idee uniti da un quadro interpretativo. Non c'è un concetto unificante, ma ci sono cenni tra le canzoni e un paio fanno addirittura parte della stessa saga inventata”.
“El Verdugo”, il brano d’apertura, “racconta i diversi punti di vista tra i torturatori, i carnefici e i torturati/eseguiti di una storia vaga”.

17_solidliquidetachedBrano: Detached
Autore: Solid Liqui
Album: Solid Liqui - Countless Mirages
Etichetta: Space Fruit Records
Paese: Cina
Sottogenere: no wave, post-punk

La psichedelia cinese si conferma tra le più vive, violente e particolari del panorama mondiale (tanto che non è unanime considerare i loro dischi appartenenti al genere psych). Anche l’omonimo disco dei Solid Liqui si rifà a un post-punk abrasivo e forsennato, tanto da aver fatto parlare in diversi di no wave. “Detached” è il pezzo più lungo del disco e spara a raffica batteria epilettica e cori femminili allucinati.

18_dunningkrugerhowtobeabetterpersonBrano: How To Be A Better Person
Autore: Dunning-Kruger Effect
Album: Psychik Adventures in Stereo
Etichetta: autoprodotto
Paese: Irlanda
Sottogenere: kraut-rock, space rock

I dublinesi Dunning-Kruger Effect prendono il loro nome da - citando Wikipedia - una distorsione cognitiva nella quale individui poco esperti e poco competenti in un campo tendono a sovrastimare la propria preparazione giudicandola, a torto, superiore alla media. Ognuno ne dia la propria interpretazione. “How To Be A Better Person” omaggia l’elettronica minimalista, soprattutto di Tangerine Dream e Kraftwerk. Forse l’autoironia di sovrastimarsi, ma la musica regge.

19_durydavaparaligoBrano: Paraligo
Autore: Dury Dava
Album: Deluxe
Etichetta: Inner Ear
Paese: Grecia
Sottogenere: kraut-rock, Anatolian rock

A tre anni da un esordio che per complessità e fascino può essere etichettato come il “Tago Mago” degli anni 10, gli ateniesi Dury Dava sono tornati con un secondo album più smilzo e diretto, meno ammaliante ma più efficace nell’attirare l’attenzione generalista. Il quintetto ha lavorato alle sette canzoni del disco tra il 2019 e il 2021, con l’ovvia influenza delle costrizioni imposte dal periodo di lockdown, e a detta della band questo ha influito soprattutto nei testi. In “Paraligo” una melodia orientale viene portata in modo sempre più ossessivo e imperioso ad accompagnare la desolazione della voce del cantante Dimitris Kouloglou: “Significato e scopo/ L'ho quasi trovato ma non ci sono riuscito/ Ancora una volta”.

20_lalalarkotuyebiseyolmazBrano: Kötüye Bişey Olmaz
Autore: Lalalar
Album: Bi Cinnete Bakar
Etichetta: Les Disques Bongo Joe
Paese: Turchia
Sottogenere: Anatolian rock, elettronica

I Lalalar sono probabilmente la next big thing di tutta la scena anatolica odierna, tanto da essere già sbarcati in Italia, al Jazz Is Dead di Torino. Fattasi conoscere in anni recenti attraverso qualche singolo e le performance live, la band è arrivata alla pubblicazione del disco d’esordio, “Bi Cinnete Bakar”, con un privilegio molto raro di questi tempi, soprattutto in ambito indie: attesa e occhi puntati addosso.
Musicalmente possono essere “spiegati” attraverso i loro confessati artisti più importanti: da una parte due nomi leggendari della tradizione turca, ovvero Neşet Ertaş e i Moğollar, dall’altra i Rage Against The Machine e i Depeche Mode. “Kötüye Bişey Olmaz” (“Non può accadere nulla di male”) fonde questi due poli: non succede spesso di sentire una psichedelia così esotica e dance.

Discografia

Pietra miliare
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