Crosby, Stills, Nash & Young
"Déjà Vu Super Deluxe Edition"
(4xcd+Lp, Atlantic Rhino, 2021)
L’11 marzo 1970 fu pubblicato “Déjà Vu”, album tra i più amati nella storia del rock, nonché capolavoro del super-gruppo formato da David Crosby, Stephen Stills, Graham Nash e Neil Young, per la prima volta tutti e quattro insieme, con il contributo di Greg Reeves al basso, Dallas Taylor alla batteria, Jerry Garcia dei Grateful Dead alla steel guitar in “Teach Your Children”, John Sebastian dei Lovin’ Spoonful all’armonica nella traccia eponima e il compositore e produttore Jack Nitzsche al piano elettrico in “Country Girl”.
Fu registrato tra luglio 1969 e gennaio 1970 a San Francisco e Los Angeles presso gli studi di Wally Heider, celebre ingegnere del suono che collaborò, tra gli altri, con Jefferson Airplane, Neil Young & Crazy Horse, T. Rex, Van Morrison, Grateful Dead, Creedence Clearwater Revival, Aretha Franklin e Santana. Prodotto dagli stessi Crosby, Stills, Nash & Young, “Déjà Vu” ebbe una gestazione piuttosto travagliata e le tracce furono registrate individualmente dai rispettivi autori con eventuali sovraincisioni da parte degli altri. La foto di copertina, in tonalità seppiata, ritrae Crosby, Stills, Nash, Young, Reeves e Taylor con tanto di fucili, cartuccere, chitarre e sembra evocare quelle atmosfere ancestrali di steinbeckiana memoria di cui sono pervase anche le composizioni dell’album.
L’orgia chitarristica di “Carry On” (Stills), l’incedere country di “Teach Your Children” (Nash), il rock torbido ed esistenziale di “Almost Cut My Hair” (Crosby), la lucida melanconia di “Helpless” (Young), il ritratto generazionale di “Woodstock”, l’eterea, stralunata e irresistibile “Déjà Vu” (Crosby), la delicata elegia domestica di “Our House” (Nash), il fingerpicking intimistico di “4+20” (Stills), la malinconica suite “Country Girl” (Young), l’ingenuità hippie fuori tempo massimo di “Everybody I Love You” (Stills/Young), senza contare le eccellenti armonie vocali che fanno da leit-motiv all’intero album, sono elementi essenziali di un’opera priva di punti deboli che, a distanza di più di cinquant’anni, mantiene integra la sua forza espressiva.
Il 18 agosto 1969, durante la lavorazione dell’album, il gruppo partecipò al festival di Woodstock, esibendosi dal vivo per la seconda volta in assoluto. Il set di Crosby, Stills, Nash & Young ebbe inizio alle tre del mattino e non fu memorabile. Young, infastidito dalla presenza sul palco degli operatori di ripresa intenti a girare materiale destinato al documentario che tutti conosciamo, fece in modo che la propria immagine non venisse utilizzata nel film e che il suo nome non comparisse sulla copertina della colonna sonora che ne fu tratta. Anche Joni Mitchell, all’epoca legata sentimentalmente a Nash (che le dedicò “Our House”), fu coinvolta nella line-up del festival. Scelse tuttavia di non partecipare perché, a distanza di poche ore, avrebbe dovuto esibirsi sul prestigioso palco del Dick Cavett Show e preferì evitare il rischio di rimanere bloccata nel traffico durante lo spostamento da Bethel (location del festival) a Manhattan. Nella suite del Carlyle Hotel di New York City ebbe l’ispirazione per comporre l’iconica “Woodstock”, seguendo in diretta televisiva il reportage di quanto stesse accadendo a meno di un centinaio di chilometri di distanza.
Il 18 maggio 2021 Atlantic, in collaborazione con Rhino, ha pubblicato la versione Super Deluxe di “Déjà Vu”, che consta di 4 cd e 1 Lp. Il formato della custodia è quello classico del vinile da 12”x12”, provvisto di copertina rigida con apertura a libro. In vendita su Amazon al prezzo di €58,00, è un cofanetto piuttosto scarno e privo di quei contenuti (foto, poster e altri gadget destinati a rimanere in eterno dentro la confezione) che fanno spesso da inutile corredo alle edizioni deluxe. Niente nuovi mix, giusto una necessaria rimasterizzazione ad opera di Chris Bellman: quello era il disco, questa la sua riproposizione. Così è (se vi pare). Si punta dritto alla sostanza: un vinile 180g e un cd contengono l’album nel suo originale splendore, mentre gli altri tre cd presentano 38 bonus track, di cui 29 assolutamente inedite, tra demo, outtake e versioni alternative di ottima qualità - una per tutte: la seconda take di “4+20”, del solo Stills, tanto perfetta da venire scartata in favore della prima, giudicata più spontanea).
A completamento dell’edizione, un libro di venti pagine comprensivo di foto inedite, tracklist, credits dettagliatissimi e, soprattutto, un lungo e appassionato racconto del regista e critico musicale Cameron Crowe, scritto a quattro mani con Joel Bernstein - chitarrista, produttore e fotografo autore di celebri copertine rock, tra cui quelle di “After The Gold Rush” (1970), capolavoro di Neil Young, “4 Way Street” (1971), leggendario live di CSN&Y, e “Rust Never Sleeps” (1979), l’imperdibile album d’inediti eseguiti dal vivo da Neil Young & Crazy Horse - che ripercorre le tappe salienti della realizzazione dell’album, i retroscena emotivi dei musicisti coinvolti (ricordiamo il grave lutto che colpì Crosby a registrazioni già avviate, quando l’amata compagna Christine Hinton perse la vita in un incidente stradale – “he was never the same”, avrebbe affermato Graham Nash) e presenta diverse, interessanti interpolazioni con parole proprie dei protagonisti.
Visto il prezzo abbordabile, la qualità dei contenuti e l’assenza di stucchevoli cianfrusaglie, la Super Deluxe Edition di “Déjà Vu” è un acquisto consigliato tanto al fan di lungo corso quanto al neofita che desideri immergersi nel meraviglioso mondo del rock tradizionale statunitense dei primi anni Settanta. Incomincerebbe dal meglio.
(07 novembre 2021)
Cd 1 – Original album
Cd 2 – Demos
Cd 3 – Outtakes
Cd 4 – Alternates
Vinyil Lp