Pastor T. L. Barrett & The Youth For Christ Choir

Pastor T. L. Barrett & The Youth For Christ Choir: “I Shall Wear A Crown” (5xcd The Numero Group, 2021)

The kids are singing so loud that your stereo is going to explode and the groove being laid down by Barrett, Richard Evans, and drummer Charles Pittman is arguably one of the greatest the good Lord ever beamed down to earth for us to hear

The Numero Group è una delle migliori etichette discografiche attualmente in circolazione. Fondata a Chicago nel 2003, si pone l’obiettivo di selezionare e raccogliere gli episodi più significativi e spesso già editi di una pluralità di musicisti poco conosciuti appartenenti ai più disparati stili e generi musicali, al fine di preservarne e divulgarne l’eredità artistica. Ogni pubblicazione è contraddistinta da grande cura per l’involucro e il supporto è spesso accompagnato da un libretto ricco di approfondimenti sulla storia del soggetto trattato.

Non fa eccezione l’ultima uscita, dedicata a T.L. Barrett, predicatore pentecostale e musicista gospel attivo principalmente negli anni Settanta nell’area meridionale di Chicago e fino a pochi anni fa praticamente sconosciuto nel resto del mondo.
La sua congrega includeva nomi noti di Chicago quali il trombettista jazz Kelan Phil Cohran e Maurice White e Philip Bailey degli Earth, Wind & Fire. All’inizio degli anni Settanta Barrett istituì un coro di quaranta giovani tra i dodici e i diciannove anni, ribattezzato The Youth Christ Choir, assieme al quale si ritrovava ogni martedì sera per provare il materiale che sarebbe confluito nel suo debutto discografico intitolato “Like A Ship (Without A Sail)” (1971), riproposto nella sua completezza nel presente cofanetto assieme agli altri album gospel da lui pubblicati nel corso degli anni Settanta e a una raccolta di sermoni. I suoi lavori vedono la partecipazione di prestigiosi strumentisti come Phil Upchurch, Gene Barge, Charles Pittman e Richard Evans dei Rotary Connection, formazione di soul psichedelico costituita nel 1966 nella Windy City grazie a un’idea di Marshall Chess, figlio di Leo, fondatore della Chess Records. Oltre a pubblicare musica sotto il proprio nome, la band incise e accompagnò in tour artisti ben noti come Muddy Waters e Minnie Riperton.

Nel 2010 la benemerita etichetta statunitense Light In The Attic ripubblicò l’esordio discografico di Barrett, riportando in auge il Pastore e consentendogli di ricevere gli encomi da parte di un nutrito gruppo di celebrità come Jim James dei My Morning Jacket e Colin Greenwood dei Radiohead. Nel 2016 Kanye West campionò “Father Stretch My Hands”, tratta dall’album “Do Not Pass Me By Vol. 1” (1976), portando definitivamente il nome di Barrett all’attenzione del mondo. Da quel momento la sua musica è comparsa in spot pubblicitari televisivi, colonne sonore di pellicole hollywoodiane, documentari su Netflix, serie della Hbo. Persino Richard Ashcroft, ex-leader dei Verve, ha iniziato a eseguire dal vivo una personale interpretazione di “Like A Ship (Without A Sail)”, contribuendo a diffondere il verbo del Pastore.

“I Shall Wear A Crown” è un cofanetto pubblicato nel settembre 2021 da Numero Group in tripla edizione: 5 Lp, 5 cd e download (quest’ultima opzione priva del quarto disco intitolato “I Found The Answer”), che contiene i primi quattro, meravigliosi output discografici di Barrett degli anni Settanta e una raccolta di singoli e sermoni che spaziano dal 1968 al 1985. Ci occuperemo dell’edizione in cd che, al momento della stesura della presente recensione, si trova in vendita su Amazon al ragionevole prezzo di € 52,92.

La musica contenuta nel cofanetto è unica ed entusiasmante ed è in grado di giungere immediatamente al cuore dell’ascoltatore. Ciò che risalta ancor prima delle splendide esecuzioni è tuttavia la qualità della composizione. Si tratta di brani solidi, contraddistinti da una scrittura che, pur muovendosi nell’ambito di un genere di riferimento ben specifico e circoscritto quale è il gospel, mostra fantasia, capacità melodica e raffinatezza degli arrangiamenti, che tradiscono l’estrazione profondamente avant-soul degli abili musicisti coinvolti. “I Shall Wear A Crown” è realmente una delle pubblicazioni più rilevanti dell’anno per l’altissimo livello artistico della proposta contenuta, che prescinde dagli effimeri hype a cui sono spesso soggette di questi tempi le riscoperte in ambito discografico. Il cofanetto è arricchito da un opulento booklet di trenta pagine che ripercorrono la parabola artistica di Barrett e descrive con dovizia di dettagli e avvincente storicismo i retroscena che hanno accompagnato la realizzazione dei suoi album.