The Rutles
“Get Up And Go Uber Edition”
(2021)
I Rutles sono stati il più grande gruppo di tutti i tempi o, meglio dire, avrebbero potuto esserlo. Fondato in Inghilterra intorno alla metà degli anni Settanta da Neil Innes (Bonzo Dog Doo-Dah Band) e Eric Idle (Monty Python), il gruppo nacque da un’idea per uno sketch contenuto in un programma comico della Bbc intitolato “Rutland Weekend Television” e incarnava la più deliziosa e abrasiva parodia del fenomeno Beatles che si sia mai vista dai tempi dei Monkees.
I Rutles portarono il concetto ben oltre, in quanto misero in piedi un vero e proprio repertorio musicale incentrato su riarrangiamenti e mash-up dei più celebri successi dei Fab Four (“Help!” diventa “Ouch!”, “I Am The Walrus” diventa “Piggy In The Middle” e così via), conditi da testi ironici e dissacranti. Il loro album omonimo, “The Rutles” (Rhino, 1977), è una chicca imperdibile ed è stato ristampato anche in cd.
La band ebbe connessioni strette con il mondo beatlesiano, in quanto Neil Innes e la sua Bonzo Dog Doo-Dah Band parteciparono alle riprese di “Magical Mystery Tour” (1967) e Paul McCartney produsse la loro hit “I’m The Urban Spaceman” (1968). George Harrison fece un’apparizione nella puntata di Santo Stefano del 1975 di “Rutland Weekend Television” ed è noto a tutti il suo coinvolgimento coi Monty Python. Si dice in realtà che le reazioni degli altri Beatles al progetto Rutles furono piuttosto fredde e poco autoironiche.
I Rutles riscossero un successo di pubblico immediato e, grazie alla partecipazione di Idle alla puntata del 2 ottobre 1976 al Saturday Night Live, durante la quale mostrò filmati estratti dal Rutland Weekend Television, ottennero la possibilità di girare il finto documentario “All You Need Is Cash” (1978) assieme a Gary Weiss, uno degli autori e registi del SNL.
L’estetica dei Rutles, sempre in bilico tra il farsesco e il grottesco, è giunta sana e salva fino ad oggi. Oggi il gruppo non esiste più, in quanto Innes è venuto a mancare nel 2019, ma migliaia di fan tengono in vita il loro nome pubblicando ogni giorno sui social divertentissimi tributi alla loro band del cuore. Chiunque avesse modo di vistare la pagina Facebook “The Rutles Fan Club” sarà felice di perdersi in centinaia di divertentissimi tributi parodistici al gruppo. In quella pagina i fan sono riusciti a sovvertire le dinamiche della realtà e a rendere i Rutles più reali dei Beatles, al punto da considerare i primi gli iniziatori di tutto e che i secondi li abbiano sconsideratamente plagiati (!!!).
Sull’onda della recente pubblicazione della costosissima “All Things Mast Pass Uber Edition” (2021) di George Harrison, il cui involucro si dice essere stato ricavato dal legno di una quercia presente nella tenuta di Friar Park, e dell’imminente uscita dell’edizione Super Deluxe del box-set celebrativo del cinquantennale dell’album (e del film) “Let It Be” dei Beatles (ne leggerete su OndaRock dopo il 15 ottobre 2021), i Rutles (o i loro fan) hanno diffuso l’immagine del loro “Get Up And Go - Uber Edition”. Anche questo un fake, naturalmente e purtroppo. Nell’immagine si scorre una cassa da morto in legno, utilizzata come involucro del box-set, comprendente un tripudio d’insulsi gadget quali tazza, maglietta, frisbee, libro e diverse, inutili, edizioni del disco in tutte le sue declinazioni in vinile, cd, cassetta e Stereo 8.
Che sia stata divulgata da loro o, semplicemente, dai loro fan, tale parodia è tanto geniale quanto efficace, in quanto pone i riflettori su quanto siano inutili certe edizioni e come i discografici tengano a spremere gli appassionati (ehm… “lemons”) fino all’ultima goccia e di come, ultimamente, i social abbiano contribuito al processo di trasfigurazione dei fan nei confronti dei loro beniamini. Entrambi argomenti gustosissimi, che meriterebbero più di una veloce riflessione. Si potrebbero inoltre trascorrere ore e ore a discutere dell’opportunità di certe operazioni, che di artistico hanno conservato proprio poco. Se state leggendo queste parole, però, significa che anche voi appartenete alla categoria degli appassionati più accaniti e vi capiterà, dunque, d’imbattervi in decine e decine di edizioni più o meno lussuose, imperdibili o evitabilissime, dei vostri dischi preferiti. L’auspicio sotto il quale è nata questa rubrica è quello di aiutare il lettore a orientarsi nell’imperscrutabile dedalo composto di ristampe, box, cofanetti, Super Deluxe Editions e chi più ne ha più ne metta.
Don't box me in
I told you not to
Don't box me in
Don't box me in
Don't box me in
Let go!
(9 settembre 2021)