The state they're in, verrebbe da dire parafrasando il brano da cui prese le mosse l'intera carriera dei Belle And Sebastian. Che ci sono - e come potrebbe essere altrimenti? - in questa playlist che prova a fare il punto su ciò che la sempre ribollente scena scozzese sta partorendo in questi anni.
Lo "stato delle cose", dunque, è un percorso a zig-zag tra nomi noti ma non notissimi (qualcuno ha detto Franz Ferdinand? Ecco, quelli li abbiamo volutamente estromessi) quali Arab Strap, i già citati Belle And Sebastian e Mogwai, giovani promesse note a una fetta ben più limitata di pubblico, gemme nascoste che sono lì che chiedono soltanto di essere "scoperte".
Non neghiamo la soddisfazione nel mettere sul piatto - virtuale - vecchie volpi quali Emma Pollock, che dopo i Delgados di quando in quando butta fuori grandi album a nome proprio, o Steve Mason, che nella seconda vita artistica pare essersi trovato meglio rispetto ai tempi burrascosi dei Beta Band. E poi sì, inutile cercare di negarlo, gli Arab Strap sono uni e trini in questa playlist, perché vengono annoverati Aidan Moffat e Malcom Middleton nelle loro versioni solistiche.
Ma per chi ama la scenza scozzese, o anche per chi semplicemente vuole avventurarsi per le strade di Glasgow o le Highlands battute dal vento, qui c'è anche molto altro da scoprire. Ci sono il folk psichedelico di King Creosote, quello più "standard" di Rick Redbeard, quello metafisico, quasi ancestrale dei Modern Studies. C'è lo stile ancora tutto da far sbocciare di Laurie Cameron e quello consolidato di James Yorkston e Alasdair Roberts.
C'è il rock graffiante degli Spinning Coin, ci sono le recentissime sperimentazioni di Duncan Marquiss - The Phantom Band - e c'è l'alta classe declinata in diverse accezioni dal terzetto formato da C Duncan, Trembling Bells e Snowgoose. Infine, c'è la magia sovrannaturale di un talento purissimo qual è Andrew Wasylyk a chiudere idealmente il sipario su di una scena che non smette mai di stupire.