Una città per cantare. Ovvero, il racconto in musica delle grandi metropoli internazionali, ma anche dei piccoli centri urbani che hanno ispirato i grandi cantautori storici, gli chansonnier, i menestrelli del folk, ma anche una miriade di gruppi pop-rock di ogni generazione.
Si parte dalle banchine e dai marinai del porto di "Amsterdam", sapientemente narrati da Jacques Brel in uno dei suoi classici, per un lungo viaggio che ci porta al gelo di Copenaghen (uno Scott Walker d'annata), Varsavia (il Bowie di "Low") e Berlino (l'eterogeneo tandem Lou Reed-Alphaville), fino alla fascinosa "Vienna", cuore della civiltà mitteleuropea decantata dagli Ultravox. Ma non meno affascinante è la Parigi riletta a modo loro da John Cale ("Paris 1919) e Style Council ("The Paris Match"). Poi c'è naturalmente l'Inghilterra, immortalata nella sua febbre punk di fine decennio 70 dai Clash di "London Calling", ma anche nel suo lato più pop ed edonista dagli Electric Light Orchestra in versione disco-music ("Last Train To London"), mentre l'americana Suzanne Vega ne svela soffuse malinconie nella sua "In Liverpool".
La ricca sezione italiana centrale ci porta dalla struggente Genova dipinta magistralmente da Paolo Conte ("Genova per noi") alla contraddittoria Milano "zucchero e catrame" di Lucio Dalla, dalla Torino dei Subsonica ("Il cielo su Torino") alla "Firenze (Canzone triste)" di Ivan Graziani, dall'irresistibile affresco emiliano della "Bologna" di Francesco Guccini ai memorabili ritratti di Napoli e Roma a cura di tre dei loro cantori doc (Pino Daniele, Gabriella Ferri e Antonello Venditti), mentre più esotici si rivelano i Litfiba di Piero Pelù con la sinistra e mediorientaleggiante "Istanbul".
E se i Feelies da Haledon, New Jersey, accendono le notti di Mosca ("Moscow Nights"), provvedono in sei a raccontare megalopoli (e non) degli States: si va dalla New York di Laura Nyro ("New York Tendaberry") e Interpol ("NYC") alla "Sweet Home Chicago" del bluesman Robert Johnson e alla San Francisco pacifista di Scott McKenzie, fino ad approdare alla terra natale del Messia del rock, quella "Tupelo" che solo Nick Cave poteva rendere così cupa e inquietante, e a una California non meno irrequieta: quella degli X di "Los Angeles".
Ma il viaggio prosegue anche in Brasile, nella "São São Paulo" di Tom Zè, nell'Egitto infuocato dei Cure ("Fire In Cairo") e ancora più giù, in Sudafrica, attraverso la "Johannesburg" del poeta del ghetto Gil Scott-Heron. Senza dimenticare l'immenso continente asiatico, qui rappresentato da 4 capitali importanti: la vietnamita "Saigon" (Martha And The Muffins), "Singapore" (Tom Waits), Pechino (Patrick Watson – "Beijing") e Tokyo, ideale teatro dello stellare (e irripetibile) rendez-vous tra David Sylvian e Giorgio Moroder, nel singolo "Life In Tokyo" dei Japan.
Non resta che chiudere la selezione sulle note malinconiche della canzone di Ron che dà il titolo alla playlist, sperando che il viaggio tra le città del mondo sia stato di vostro gradimento.