Paul Auster - La notte dell'oracolo (2003, Einaudi)
Nel 1982, Sidney Orr, scrittore alle prese con un blocco creativo a seguito di un incidente che lo ha portato al confine tra la vita e la morte, si ritrova irrimediabilmente attratto da un'agenda blu scoperta in una piccola cartoleria. Comincia a riempirla di parole, sperimentando un qualcosa di straordinario: le sue creazioni hanno il magico potere di plasmare il tessuto del mondo che lo circonda.
L'elemento soprannaturale catapulta la storia in un vortice di complessità, mentre il protagonista emerge come una figura intricata e affascinante, combattendo battaglie interiori e cercando il significato nel caos scatenato dalla sua penna. Le relazioni, in particolare quella con la moglie Grace, dipingono un ritratto emozionante delle connessioni umane e della loro fragilità di fronte alle forze inspiegabili del destino, siano esse reali o frutto dell'immaginazione.
Ne “La notte dell'oracolo” Paul Auster mette in campo tutto l'ingegno delle sua narrativa, con abilità da prestigiatore del racconto, manipola il tempo, creando un intricato labirinto di storie intrecciate. Il lettore è chiamato a decifrare le connessioni tra passato, presente e futuro, in un gioco narrativo che richiama le mille combinazioni (ma solo una esatta) di un cubo di Rubik.
I personaggi che attraversano la vita di Orr contribuiscono a un mosaico di prospettive e sfaccettature, ognuno con un ruolo preordinato nella trama, creando un senso di inevitabilità che avvolge il lettore in un'atmosfera carica di tensione e mistero. Lo stile di scrittura di Auster si fa delizia letteraria: frasi eleganti si snodano con profondità mentre il linguaggio ricco e le metafore suggestive rendono il romanzo non solo una lettura appassionante ma anche un'opera che invita a una riflessione profonda sulla complessità dell'esistenza e sulla potenza dell'arte di plasmarla.
In “La notte dell'oracolo" si affrontano le sfide della creatività, la natura sfuggente della realtà e la fragilità delle relazioni umane. Con l'usuale maestria, Auster dimostra la sua abilità nel tessere storie avvincenti e significative, regalando emozioni non solo agli amanti della narrativa, ma anche a chi cerca una meditazione profonda sulla vita e sul potere dell'immaginazione.
Colonna sonora: Frank Zappa - “Jazz From Hell” (1986)
“Jazz From Hell”, ovvero Frank Zappa convertito dalla testa ai piedi nell'adorazione del Synclavier, magica tastiera computerizzata in grado di suonare tutto quello che il genio di Baltimora aveva sempre chiesto ai suo incredibili musicisti ma loro non erano mai stati in grado di eseguire al 100% della perfezione.
“Jazz From Hell” è anch'esso un cubo rotante dalle molte facce che si incastra perfettamente nella narrazione kafkiana di Auster, pare di osservare da vicino le allucinazioni/premonizioni di Sidney Orr mentre “Night School” scorre, manifesto della complessità tecnica e della creatività senza limiti che permeano tutto il lavoro.
Zappa tesse stili musicali diversificate, dando vita a una composizione che sfida le convenzioni, guidando l'ascoltatore attraverso intricati cambi di tempo e strati musicali multiformi. Il titolo stesso del disco, “Jazz From Hell”, riflette l'approccio eclettico del compositore americano, amalgamando elementi di jazz, rock e “infernale” sperimentazione sonora. La traccia omonima è una sinfonia dadaista in cui la fusione di influenze jazzistiche con ritmi serrati e melodie avantagarde crea un paesaggio sonoro astratto come il mistero del taccuino blu.
La sperimentazione diventa forma d'arte, con Zappa che continua a sfidare e riformulare i limiti della musica, vedi “G-Spot Tornado”, viaggio attraverso complessità ritmiche e strutture quasi sinfoniche, influenze jazz e arrangiamenti al top dell'intricato. Zappa sfrutta le possibilità offerte dalla tecnologia dell'epoca per creare un suono a tratti futuristico, il tutto rinunciando alle parole, proprio quelle che Orr cerca con tanta inquietudine e che qui sono sostitute da melodie e ritmi che hanno lo scopo di comunicare emozioni e concetti, mettendo in evidenza la potenza espressiva della musica strumentale, offrendo un'esperienza immersiva che invita a esplorare il profondo significato della composizione.
Frank Zappa trasporta l'ascoltatore in un viaggio sonoro che travalica generi e convenzioni. Un'esperienza auditiva che si svela sempre più ricca e affascinante e che, in maniera speculare rispetto alle vicende di “La notte dell'oracolo”, si fa vero inno all'immaginazione creativa.