Per chi segue le vicende della controcultura made in italy, Matteo Guarnaccia non ha certo bisogno di presentazioni. Attivo sin dall’inizio degli anni Settanta con la rivista Insekten Sekte, egli, più di altri, ha contribuito non solo a diffondere ma anche a ridisegnare la percezione della cultura psichedelica in Italia: tra le sue molte opere, in questo senso va citato, almeno, “Almanacco psichedelico” del 1996. L’ultima fatica di Guarnaccia si chiama “Sciamani” (2014, Shake Edizioni), testo che con una certa dose di documentarismo ma anche d’ironia, ci parla della cultura sciamanica lambendo musica, cinema, letteratura, sociologia e storia delle religioni. Ma più che un libro, “Sciamani” è un unicum in cui la dazione di senso è affidata alla combinazione di testo, foto e disegni, al punto da configurarsi come vero e proprio oggetto narrativo, un oggetto narrativo psichedelico che può essere letto e decodificato secondo diverse chiavi interpretative. Cito dal retrocopertina: “…Questo libro, labirintico e magico, è una spedizione nel tempo e nello spazio, tra mitiche tribù amazzoniche, allevatori di renne siberiani, dadaismo e rapimenti alieni, Babbi Natale, filosofie sovversive, sacri veleni, piante anarchiche e animali parlanti…” Abbiamo intervistato Matteo Guarnaccia per una chiacchierata ad ampio raggio sulla materia del libro. Buona lettura.
Perché un libro sugli sciamani?
Mi interessava sottolineare la loro capacità di agire come connettori tra mondi, la loro follia controllata al servizio della collettività, la loro anarchia funzionale. Al di là dei cliché, senza effetti speciali, per capire quanto siano parte ineludibile della nostra storia. Dopo aver operato ininterrottamente per millenni, sono stati combattuti dalle religioni organizzate e dal socialismo reale. Il mercato li ha banalizzati, trasformati in una specie di pittoreschi imprenditori new age che organizzano workshop autoconsolatori per dirigenti frustrati. Questo in apparenza, ma le cose sono un po' diverse...
Mi pare che l'opera di ghettizzazione sia stata attuata anche nei confronti di studiosi considerati come custodi della tradizione e quindi, sommariamente, anti-progressisti, mi riferisco ad esempio a Elémire Zolla...
Dopo la Rivoluzione Francese, assieme all'acqua sporca (la superstizione) è stato buttato via anche il bambino (la tradizione sapienziale). Si è pensato che bastassero righe e squadre per tratteggiare il volto della bellezza, ma le cose non sono così semplici. I liberi professionisti della spiritualità, tutti coloro non al servizio della realtà consensuale, a un'idea demenziale di "progresso", sono stati emarginati (anche sbrigativamente e violentemente, vedi i monaci zen perseguitati dalle Guardie Rosse nella Cina maoista). Zolla è stato uno degli ultimi grandi sapienti, una mente illuminata e curiosa, attenta alle sottili e sfuggenti connessioni tra cultura ed evoluzione. Destra e sinistra non sono categorie sufficienti per affrontare la ricerca esistenziale, ci sono anche sopra e sotto, un po' più in là, un po' più in qua...
Tornando a "Sciamani", più che un libro mi sembra un oggetto narrativo, qualcosa di transmediale, a metà tra saggio e racconto. Quanto di pensato e quanto di spontaneo c'è in questa strutturazione?
E' il frutto di accumulazioni, stratificazioni, un processo alchemico che si è temporaneamente condensato sotto questa forma. L'iconografia sciamanica è stava variamente utilizzata, soprattutto nella musica psichedelica. Qual è il rapporto che li lega? La cultura psichedelica, intesa come movimento di ricerca iniziato alla fine degli anni Cinquanta, ha iniziato a percorrere dei territori che solo in seguito ha riconosciuto comuni con altre esperienze - come quella sciamanica. La scena musicale in particolare, dopo l'apertura delle Porte della Percezione, ha sentito l'esigenza di trasmettere segnali di complicità psichica ai viaggiatori fai-da-te, agli entronauti debuttanti e da subito ha agito in sintonia con artisti visivi. Le copertine degli album, i poster dei concerti, hanno svolto, egregiamente, il compito di mappare alcune aree dell'Altrove. Penso a personalità come Rick Griffin, Moscoso o Mati Klarwein.
Chi sono gli sciamani moderni?
Sono artisti, cartoni animati e buffoni in incognito, performer, musicisti (il rock'n'roll ne ha prodotti molti), giardinieri - e anche qualche gatto - che continuano a tessere e a intrecciare storie come se nulla fosse. Hanno rinunciato al costume di scena, all'esotico, al pittoresco per potersi muovere come pesci nell'oceano. Sono qui e continuano a lasciare in giro piccole tracce per segnalare ai nostri sensi intorpiditi che esistono molte uscite dal mondo.
Intendi lo sciamanesimo come abbandono della razionalità? Basta questo?
Intendo un uso meditato e consapevole della razionalità, come affermano i buddhisti: quando hai attraversato il fiume è inutile trascinarti dietro la barca. ll pensiero pagano è abbastanza smaliziato per capire dove inizia e dove finisce la finzione. Non possiamo dire altrettanto del mondo della finanza.
A proposito di razionalità e sciamanesimo, Zolla scriveva di Ernesto De Martino: “De Martino pensa che nel passato il desiderio di volare, di diventare invisibili, erano davvero dei fatti parapsicologicamente esatti, dunque storicamente realizzabili, e che è in seguito a tali fatti parapsicologicamente e storicamente realizzabili che l’umanità ha creduto nella possibilità del volo magico e nell’ascensione". La pensi come De Martino o come Zolla, il quale riportava il tutto alla dimensione storico/simbolica e affermava: "Non trascuro la realtà parapsicologica, ma di fronte a un enorme dossier riguardante l'ascensione o la levitazione sono obbligato come storico a interpretarlo e a dire cosa significa per la società eschimese il fatto che lo sciamano pretenda di salire al cielo. Voglio constatare la realtà storica: tutto quel popolo crede all'ascensione dello sciamano; non si pone il problema di sapere se l'ascensione e' reale, gli basta credere all'estasi".
Nel 1969 gli sciamani eschimesi non rimasero per nulla colpiti quando venero a sapere che gli astronauti americani erano andati sulla luna, perché loro lo facevano già "da molto tempo". Il potere di diventare invisibili, di volare, è legato al non escluderne la possibilità, a fare rientrare questi accadimenti nel campo del credibile. In tutte le culture la cosa si presenta in questi termini, le notizie/testimonianze di personaggi volanti sono impressionanti e corpose. Sadhu e tappeti volanti, ascensioni e levitazioni, pietre dell'invisibilità, immedesimazioni nel volo degli uccelli: l'elenco è assai lungo. E' volare - nel senso aerodinamico del termine - o semplicemente saper vedere dall'alto o farsi vedere dal basso. Nella tradizione cristiana gnostica la storia di Simon Mago è molto indicativa: lui vola durante una pubblica dimostrazione di volo davanti all'imperatore Nerone, ma cade per l'intervento delle preghiere/formule degli avversari cristiani. Quindi la sospensione di giudizio è d'obbligo. Il problema non è "se" ma "come".
Nel libro riporti un brano della tribù Chukchi secondo cui "la donna è sciamana per natura". Puoi spiegare ai lettori quest'affermazione?
La donna ha già in sé il potere. non ha bisogno di pratica né di studio. Lo possiede a prescindere: è lei che governa la vita, che sente il mondo. a dispetto dei paranoici monoteismi patriarcali la Dea domina attraverso l'estasi, lo scorrere delle stagioni, le fasi lunari, la sapienza delle piante, la creatività dei poeti, il cibo per il corpo e per lo spirito. non è senza motivo che l'Opera venisse descritta dagli alchimisti come "lavoro di donne", facile come i mestieri di casa. Il processo di trasformazione/evoluzione è evidente e lampante nel corpo femminile. Lo sciamano osserva, studia e metabolizza questo potere. segnala la sua vicinanza con il lato femminile con accessori simbolici che potenziano il suo costume di scena. Il suo teatro tessile mobile non può dirsi completo senza ricami o applicazioni di seni e ventri stilizzati. Porta i capelli lunghi, pronuncia parole da donna, ma senza cadere nella banalità del trasformismo sessuale. Così come può diventare uccello o tigre, può diventare donna. Mi piacciono molto le liste che hai fatto alla fine sulle cose sciamaniche.
Se dovessi indicare dei musicisti sciamanici, chi indicheresti? Non so, mi viene facile iniziare con John Coltrane, Jim Morrison, Julian Cope...
Quelli che citi sono perfetti... potrei aggiungere in ordine sparso Stravinsky, Jimi Hendrix, Terry Riley, Elvis, Jerry Lee Lewis, Buddy Holly, Led Zeppelin, Bob Dylan, Patti Smith (una sola donna? vedi come quello che dicevamo prima torna anche in questo campo?) musicisti che hanno riportato sul tavolo psicosonico la triade "pericolo delizia trasformazione". Dimostrazioni di quando la musica cessa di essere intrattenimento, colonna sonora e oltre a far muovere i piedi, il culo e a far battere le mani, mette in movimento la psiche.
Per chiudere, una domanda personale, dopo "Sciamani" quali sono i tuoi prossimi progetti?
Proseguire con il chiacchierato metodo Bouvard e Pecouchet: ammassa e ricopia, ricopia ancora e sposta, apparentemente a caso. Accoppiare oggetti e fini di divina incongruità, dando vita a destabilizzanti e deliziosi usi impropri, godibili e non ancora vietati. …une folle enterprise où le sabotage se confonde avec l’archéologie… sto procedendo con un paio di saggi storici per l'anno a venire, una collaborazione con un balletto di danza moderna e una personale a Napoli il prossimo novembre.