Donatella Rettore

Rettore. Magnifico delirio

Autore: Gianluca Meis
Titolo: Rettore. Magnifico delirio
Editore: Vololibero
Pagine: 136
Prezzo: Euro 15
Anno: 2014

Rettore - Magnifico delirioSembra incredibile, ma in un'epoca in cui una biografia non si nega a nessuno, non esisteva un libro che riassumesse la carriera di un'icona della musica italiana come Donatella Rettore.
Gianluca Meis sceglie di raccontarla in maniera originale, incrociando cenni autobiografici (la prima parte assomiglia più a "Generations Of Love" di Matteo B. Bianchi che a una tradizionale biografia musicale) con recensioni d'epoca, interviste a collaboratori e fan realizzate ad hoc e, naturalmente, il racconto dell'ormai quarantennale carriera di Rettore.

È una buona occasione per scoprire la produzione musicale meno nota della cantante veneta, ovvero tutto ciò che viene prima del 1979, anno del successo di "Splendido splendente", e dopo il 1982, anno di "Kamikaze rock'n'roll suicide", probabilmente il suo disco più riuscito e originale, ma naturalmente anche per ripercorrere gli anni in cui Rettore sforna singoli tuttora conosciutissimi, collabora con artisti come Elton John e dà una quantomai necessaria svecchiata all'immagine e al costume non solo della musica italiana, ma dell'intero paese (una delle prime artiste "a colori", l'avevamo definita proprio qui su OndaRock).
Punteggiano il testo interviste d'epoca riportate integralmente e anche numerosi codici QR che permettono di accompagnare la lettura con l'ascolto semplice e immediato delle canzoni che vengono citate, mentre il pezzo forte del libro è in coda: una lunga intervista dell'autore, senza freni, a Rettore che, alla sua maniera, si toglie qualche sassolino dalla scarpa e ripesca le sue canzoni preferite, in particolare quelle più "sfortunate" ma meritevoli.

Il libro di Meis è smilzo ma non troppo frettoloso, dettagliato ma sicuramente piacevole anche per non "rettoriani doc", anche se talvolta si ha la sensazione che la scrittura del fan prenda il sopravvento su quella del critico, tendendo a uniformare il giudizio positivo anche nei confronti di lavori oggettivamente meno riusciti, ma è innegabile che l'intento dichiarato dell'autore non sia quello di scrivere un saggio di critica musicale, bensì quello di scrivere un ritratto da "innamorato", fin da bambino, di un'artista che ha accompagnato, e accompagnerà, la sua vita.