M Squared

Suoni (autistici) dall'altro mondo

Quando questo articolo fu pubblicato sul Mucchio Selvaggio (nel n.59 del dicembre 1982), qui in Italia l’etichetta australiana M Squared non era certo molto conosciuta. Avevo scoperto la sua esistenza un anno e mezzo prima grazie a chissà quale rivista underground straniera, avevo scritto all’indirizzo di Sydney ricevendo qualche promo (recensii subito il 45 giri dei Belle du Soir) e avevo convinto senza troppa difficoltà i miei amici del negozio di dischi romano Disfunzioni Musicali a importare un tot di copie delle sue produzioni ancora disponibili. Arrivammo insomma prima noi dei ragazzi francesi de L’invitation au suicide (altra label mitica di quegli anni: ci ritornerò), che nel 1982 avrebbe realizzato la compilation “Entrave et etouffement”, un gustosissimo doppio 10 pollici: e fu proprio quest’ultima uscita a convincermi a buttar giù una trattazione articolata sull’argomento, dato che prima mi sembrava troppo “da snob” puntare in modo così eclatante i riflettori su musica che pochi avrebbero potuto ascoltare. Ah, dimenticavo: il termine “minimal wave” non compare perché ai tempi non era ancora stato coniato, i SoliPsik erano una sorta di progetto parallelo agli SPK e non so spiegarmi come mai nel pezzo non siano citati i Denial, la cui cover di California Dreaming dei Mamas & Papas è una delle gemme del catalogo.
Infine, confido nella vostra indulgenza per la mia prosa poco fluida e didascalica, ma avevo appena ventidue anni e mi stavo inventando un mestiere da autodidatta, senza avere accanto alcun insegnante.

Ecco, il problema è trovare le parole giuste per iniziare il discorso sulla M Squared, label australiana che, sebbene sconosciutissima, merita un ruolo di primo piano nell’ambito dell’odierna ricerca sonora. Per quanto possa sembrare impossibile, infatti, attorno all’etichetta di Sydney si è creato un vasto circolo di musicisti che si muovono tutti secondo direttive puntuali e con un fine ben determinato. “Una nuova sensibilità, un’ansiosa ricerca dell’essenza di uno stile da raggiungere. Questa nuova musica di Sydney si muove su sottigliezze, particolarità, precise deformazioni o variazioni”. (Jean-Pierre Turmel). Gli artisti della M Squared sono davvero artefici di un sound singolare, misterioso e ricco di attrattive. “Un enigma. Musica come la Monna Lisa di Leonardo da Vinci. Un enigma che però non è chiaramente espresso, che non ha bisogno di essere formulato, perché deriva da un feeling dell’indefinibile, dalla provata opposizione fra questa cosa percepita così intensamente e la nostra incapacità di definirla”. (Jean-Pierre Turmel).
L’universo dei suoni marchiati M Squared è fatto di colori tenui, di tinte delicate, di chiaroscuri, di atmosfere sognanti. È una musica profonda, ispirata, introspettiva, che fruga discretamente nella nostra emotività scuotendo passioni che, di questi tempi, vengono spesso represse. “La musica della maggioranza di questi gruppi è completamente ‘legata’. Legata nel senso che, non appena essi hanno adottato un certo numero di ritmi e melodie, rifiutano di cercarne altri. Tutte le composizioni sembrano contenere i medesimi suoni, utilizzati con differenti armonie, in una musica quasi sadomasochista che trae il suo compiacimento dalla sua propria limitazione, dalla sua schiavitù. C’e la stessa impressione suicida nel cinema, e in particolare in ‘Mad Max’ (in Italia,’ Interceptor’), dove i vestiti degli attori creano l’immagine di un mondo sadomaso dove le vie della stessa rete stradale tagliano la superficie del deserto come corde che stringono un corpo torturato. Il feeling è dovuto alla quasi permanente assenza di prospettiva, che fa credere all’impossibilità di movimento, all’immobilità perpetua”. (Mary Lemeure, Yann Farcy).

SystematicsLa M Squared nasce alla fine del 1979 su iniziativa di Michael Tee, chitarrista di Barons e poi Scattered Order, e dell’ingegnere del suono Mitch Jones, ai quali si unisce un mese dopo Patrick Gibson, leader dei Systematics. L’intento è far trovare uno spazio alla musica che, pur essendo assai interessante, viene snobbata dalle grandi etichette, lasciando inoltre agli artisti assoluta libertà di controllo sui propri prodotti. In quasi tre anni di attività, la M Squared ha realizzato circa una ventina di dischi di differenti formati, oltre a una mezza dozzina di cassette; ogni lavoro merita senza dubbio attenzione, per l’originalità così come per l’indiscutibile fascino, ma essi rimarranno probabilmente per sempre incomprensibili al grosso pubblico. Il ruolo “di culto” sembra comunque essere il più adatto per i gruppi della label. I Systematics di Patrick Gibson e Michael Filewood, prima band a incidere per la M Squared, sono uno dei più interessanti esempi di questa “ultima onda” australiana; un sound essenziale, costruito su synth, chitarra e voce, documentato dal singolo “Pulp Baby” (Doublethink), dal 12”Ep “Rural” (n.1 del catalogo M Squared), dal 7”Ep (successivo allo scioglimento, avvenuto nel gennaio 1982) “My Life In The Fields Of Cows” e da altri brani compresi in cassette e raccolte, che stupisce e appassiona pur essendo scarno e non certo di facile assimilazione. “Patrick Gibson ha dato vita all’ensemble su basi di evidente chiarezza e precisione minimalista. Alla luce di un’analisi superficiale, la loro musica sembra formare un insieme dove prevalgono equilibrio e semplicità, con una sicura mancanza di sorprese. Delusione: la realtà dietro le apparenze dà prova di essere ambigua e mutevole. Patrick Gibson, che sa limitarsi, pratica l’arte dell’evasione con astuzia e coraggio. Quest’aridità quasi matematica delle composizioni ci riporta insistentemente a un tipo di atmosfera immobile, dove nessun movimento può cambiare il vento leggerissimo”. (Jean-Pierre Turmel).

I Systematics, però, non sono che l’inizio dell’avventura: nei mesi successivi numerosi altri gruppi si uniscono alla famiglia M Squared e vedono la luce molti bellissimi dischi che seguono, con le ovvie deviazioni, il solco tracciato da Gibson e soci. La parola d’ordine rimane “essenzialità”, ma la sua espressione avviene in modi sempre diversi. Estremamente valide sono le produzioni formato sette pollici degli EST, vagamente sullo stile del rock tenebroso britannico del ‘79/’80, dei Prod, quasi senza uso di voci, e degli Scattered Order (composti dai tre responsabili dell’etichetta), tutte contraddistinte da intrecci strumentali più corposi. EST, Prod e Scattered Order firmano tre ottimi dischi, avanguardistici quanto basta per suscitare interesse e non tanto anticonvenzionali da richiedere un ascolto troppo impegnativo: il giusto equilibrio, insomma.

The Makers Of The Dead Travel FastLe uscite si moltiplicano e la M Squared confeziona un 33 giri, “A Selection”, a seguire il 12”Ep - anch’esso opera di varie band – “Growing Pains”: i musicisti prendono ormai coscienza delle loro capacità, vogliono farsi conoscere, e le antologie sono certo il mezzo più efficace per raggiungere lo scopo. Il giro si allarga ancora. “A Selection”, però, non è il primo Lp dell’intraprendente label di Sydney: nel marzo 1981 era stato pubblicato “The Vessels”, debutto dei meravigliosi The Makers Of The Dead Travel Fast, una formazione che merita un discorso più approfondito. Nati nel luglio 1980, sono il fiore all’occhiello della scena sviluppatasi attorno alla M Squared, come attestato da dischi che non hanno mancato di raccogliere consensi anche in Gran Bretagna e America. Il sound del quintetto, del quale fanno parte Greg Addison (chitarra, voce), Steven Couri (basso), Shane Fahey (synth, voce), Peter Richardson (piano, percussioni) e Tim Schultz (sax, percussioni), vanta caratteristiche decisamente personali, pur inquadrandosi perfettamente nei canoni stilistici dei compagni di scuderia: atmosfere soffuse e vellutate, dominate da un piano onnipresente ma mai invadente al quale si alternano e si affiancano gli altri strumenti; le voci sono utilizzate in modo strano, facendo perno più sul suono delle parole che sul loro significato; rumori, accordi appena accennati, note e armonie che affiorano magicamente fondendosi in un insieme omogeneo e al contempo ricco di contrasti stimolanti; e creatività scevra da imposizioni di qualsiasi genere, concretizzata in una forma melodica “esteticamente” ed emozionalmente diversa e perciò ancor più apprezzabile. “The Vessels”, con i suoi undici episodi, è un lavoro di pregio, che fotografa nitidamente le mille sfaccettature e i mille riflessi del poliedro Dead Travel Fast, in grado di ipnotizzare con la sua malia chi possiede un’attitudine alla musica in sintonia con quella della M Squared. La già menzionata raccolta “A Selection” e il doppio 10” “Entrave et etouffement” (antologia marchiata da L’invitation au Suicide) sono forse lo strumento migliore per avvicinarsi al mondo sotterraneo di Sydney e per verificare se i vostri gusti viaggiano sulla stessa frequenza di quelli dei gruppi qui trattati. “A Selection” è una raccolta di grande interesse, alla quale partecipano, ciascuno con un pezzo, Wild West, Dead Travel Fast, Negative Reaction, The Limp, Severed Heads, Slugfuckers, Tame O’Mearas, Splendid Mess, Pel Mel, Systematics, Scattered Order, Solipsik e Aural Indifference, e dal suo ascolto si individuano immediatamente i fili conduttori delle varie proposte: essenzialità, emotività, originalità, armonia.

Gli studi della M Squared - 1983La storia prosegue con altre realizzazioni sempre ispirate ai medesimi concetti: Solipsik, Belle du Soir, Same, Denial, Wildlife Documentaries, Xero, Ya Ya Choral, Coolies danno il loro contributo a un progetto in rapida espansione. I Coolies, in particolare, segnano un momento importante per la M Squared, giacché sono il primo complesso non australiano a pubblicare un disco per la label, e il loro singolo “Do You Agree”, pur essendo un po’ atipico rispetto al resto del catalogo, resta in fondo abbastanza in tema con esso. I due brani, infatti, denotano la propensione alle cadenze funk e a un’impostazione più tradizionalmente “rock”, ma il quartetto newyorkese arricchisce il tutto con arrangiamenti bizzarri e con un uso piuttosto anticonvenzionale di molti strumenti. Un’utilizzazione accentuata dell’elemento ritmico si riscontra anche nel 7”Ep dei Same di Sydney e nel bellissimo 12” degli Xero di Brisbane, che fanno comprendere come gli orizzonti M Squared possano ampliarsi e come i manager dell’etichetta siano aperti a differenti esperienze e non disdegnino realizzazioni più “consuetudinarie”. Nonostante tutto, però, i lavori più riusciti restano quelli più strani, e fra questi è doveroso citare i sette pollici di Solipsik e Belle du Soir, gruppi particolarissimi la cui musica è dotata di grandi attrattive. See-Saw dei Solipsik è una nenia convulsa dove una voce femminile scandisce il testo in uno sconvolto intreccio di melodie, sibili e distorsioni, mentre le quattro tracce dell’omonimo Ep dei Belle du Soir sono tenui ed elementari, avvolti in atmosfere rarefatte e oniriche.

I musicisti, come tutti coloro che creano, cercano di riprodurre nei loro lavori la propria sensibilità. Dandoci una così deprimente visione di un mondo fossilizzato, popolato dai loro mostri, gli australiani stanno forse cercando di rivendicare la loro esistenza. Per essere obiettivi, che cosa sappiamo, noi, dell’Australia? In verità, molto poco, a parte alcune immagini mitiche (aborigeni, canguri...). Quel paese sembra essere cancellato dalla superficie del mondo, e la sua evoluzione pare essersi quasi arrestata allo stadio della preistoria. Di fronte a questa indifferenza/inesistenza, gli australiani possono sviluppare solo due sentimenti/desideri: possono essere felici nella loro ‘anormalità’, vivendo tranquillamente in una situazione stagnante e accettando il loro isolamento in modo schizofrenico, o possono preferire la via del suicidio, cercando innanzitutto di mutilarsi andando quanto più vicino possibile alla morte, in modo che la vita, fuoriuscendo, affermi la loro esistenza. Infatti, attraverso questo gioco che è al limite della perversione, essi vogliono solo una cosa; attrarre l’attenzione del mondo su di essi, affinché noi possiamo vederli e capirli. Un atto di disperazione che grida speranza”.
(Mary Lemeure, Yann Farcy).

Postilla, aprile 2013

Sul finire del 1982 tutto lasciava pensare che la M Squared avrebbe avuto un lungo e luminoso futuro. Invece, neppure un anno e cinque dischi dopo, la label australiana interruppe le pubblicazioni, rimanendo per oltre un quarto di secolo un culto più che carbonaro. A riportarla all’attenzione degli appassionati (più attenti) è stato, nel 2009, “Pardon Me For Barging In Like This… - M Squared Rare Recordings 1979-1983”, il prezioso (in ogni senso) cofanetto dell’etichetta tedesca Vinyl On Demand: ben cinque Lp di registrazioni assortite per lo più inedite su vinile, più un 10” dal vivo dei Systematics incluso solo in parte della tiratura (di circa seicento copie); metà del materiale è stato ristampato nel doppio cd “41 Pardons: M Squared Rare Recordings 1979-1983 Volume 1” (Ascension, 2011), al quale farà prima o poi seguito il Volume 2. Per il neofita risulta però assai più interessante il quadruplo cd antologico “Terrace Industry” (Ascension, 2010), con un’ampia selezione dai rarissimi - i prezzi su eBay fanno paura - vinili d’epoca. Quanti volessero approfondire nei minimi dettagli tutta la questione si connettano al sito http://www.msquaredrecords.com.

Discografia

M2001: Systematics - Rural (12”EP, 1980)

M2002: EST ~ Just Not True (7”, 1980)

M2003: VV.AA. - Growing Pains (12”EP, 1980)

M2004: Dead Travel Fast - Tael Of A Saeghors (7”; 1980)

M2005: Dead Travel Fast - The Vesse1s (LP, 1981)

M2006: Height/Dismay - Mother’s Footsteps (7”EP, 1981; non pubblicato)

M2007: Prod - Contents One (7”EP, 1981)

M2008: Scattered Order - Screaming Tree (7”EP, 1981)

M2009: Solipsik - See-Saw (7”, 1981)

M2010: Various - A Selection (LP, 1981)

M2011: Belle du Soir - Bel1e du Soir (7”EP, 1981)

M2012: Systematics - My Life In The Fields Of Cows (7”EP, 1982)

M2013: Coolies - Do You Agree? (7”, 1981)

M2014: The Same - The Same (7”EP, 1982)

M2015: Dead Travel Fast - Why Won't We Wake? (7”EP, 1982)

M2016: Denial - California Dreaming (7”, 1982)

M20l7: Wildlife Documentaries - Wildlife Documentaries (12”EP, 1982)

M2018: Ya Ya Choral - Such A Dutchman (7”EP, 1982)

M2019: Xero - Lust In The Dust (12”EP, 1982)

M2020: Scattered Order - Prat Culture (LP, 1982)

M2021: Ya Ya Choral - What’s A Quaver (LP, 1983)

M2022: Dead Travel Fast - Zoom < Man (LP, 1983)

M2023: Tangled Shoelaces - Tangled Shoelaces (12”EP, 1983)

M2024: Scattered Order - I Feel So Relaxed With You (LP, 1983)

M200C1: Systematics - Rural Side 3 (cassetta, 1980)

M200C2: VV.AA. - More Songs That Will Never Be Released (cassetta, 1980)

M200C3: Patrick Gibson/A Clockroom Assembly - Too Seperate (cassetta, 1981)

M200C4: A Cloakroom Assembly/Shane Fahey - Trace And Rumble (cassetta, 1982)

M200C5: VV.AA. - Boxed Brownies (cassetta, 1981)

M200C6: Systematics - Stall (cassetta, 1981)

M200C9: Patrick Gibson/Prod - Two Separate (cassetta, 1982)

Pietra miliare
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