Teddy boys, mod, glam-rocker ma anche punk, goth e new romantic: l’Inghilterra della seconda metà del Novecento fa da sfondo alla nascita di numerose sottoculture e Londra spesso rappresenta l’epicentro di questo fenomeno.
Il susseguirsi delle varie "tribù" nei decenni successivi lascia posto, nei primi anni Zero, a un vero e proprio rimescolamento di carte, consentendo la nascita di disparate scene e micro-scene, come quella che ha preso il via dal Southend londinese. È questo, infatti, il teatro delle serate Junk Club, dove fanno la loro comparsa alcune band indie-rock influenzate dal post-punk, dal garage-rock, dalla darkwave...
I primi Horrors sono gli artefici di questa club night, frequentata anche dai These New Puritans, futura big thing, e dai meno noti Neils Children. Ma a cavallo tra i Duemila e i Dieci calcano i palchi britannici anche neo-gothic-rocker come gli O. Children, gli Ulterior e i giovanissimi Terminal Gods; muovono i primi passi in quegli anni anche gli XX, il cui dream-pop umbratile, sebbene distante come sonorità, è sicuramente affine nel mood agli artisti di questa playlist. Loro sono ancora sulla cresta dell’onda, così come le grintose Savages e gli eclettici Toy, ma vale la pena di recuperare anche quanto pubblicato da realtà più oscure come Project: Komakino, Disconcerts, Detachments…
Molte di queste band si sono disciolte da tempo; a loro testimonianza restano comunque una serie di pubblicazioni meritevoli di recupero: più che delle meteore nerovestite, dei validi epigoni di un fermento musicale che - dal secondo dopoguerra ad oggi - ha avuto pochi pari.