I brani storici con il mellotron al centro della nuova puntata di Rock in Onda, il programma condotto da Claudio Fabretti tutti i mercoledì dalle 12 alle 14 sulle web-frequenze di Radio Città Aperta (www.radiocittaperta.it).
Attraverso 26 pezzi ripercorriamo l'uso di questa magica tastiera-orchestra nella storia del pop e del rock, passando dai pionieri sixties Moody Blues, Beatles, Kinks e Pink Floyd ai fasti dell'era prog (Yes, King Crimson, Genesis, Goblin), dagli insospettabili Led Zeppelin, Black Sabbath e Lynyrd Skynyrd agli irriducibili Omd che ne preservarono l'uso nel decennio dei synth, dalla riscoperta di Talk Talk e Paul Weller agli imprevedibili seguaci dei 90's (Smog, Pulp, Smashing Pumpkins) fino ai trionfi orchestrali di Air, Radiohead e Coldplay.
Ascolta o scarica gratuitamente il podcast:
Mellotronics - L'uso del mellotron nella storia del rock
Il mellotron è uno strumento a tastiera creato da Nick Awde a Birmingham nel 1963. Dotato di una serie di nastri magnetici con suoni preregistrati, veniva utilizzato per imitare archi, cori e strumenti a fiato. Era a ogni modo fornito anche di altri settaggi (organo, fisarmonica, chitarre e via dicendo), che però non comparivano in ogni modello e venivano comunque utilizzati molto di rado.
Il primo a farne uso fu Graham Bond, i cui brani non sono stati inseriti in questa selezione in quanto estremamente acerbi e naive. Per chi fosse curioso, la prima canzone rock contenente un Mellotron è la sua "Lease On Love", pubblicata come 45 giri nel 1965.
Da lì fino a metà inoltrata degli anni Settanta il Mellotron dilagò, in particolare in Gran Bretagna, dove finì col caratterizzare prima una fetta del pop psichedelico e poi l'intero rock progressivo. Fra i pochi di quella corrente che non ne fecero uso spicca Keith Emerson, la cui indole virtuosistica si sposava male a una tastiera che, suonando di fatto una serie di nastri, non consentiva di premere i tasti con troppa velocità e vigore.
Il Mellotron declinò lentamente nella seconda metà dei Settanta, soppiantato gradualmente dai sintetizzatori polifonici, per poi sparire quasi del tutto allo scattare degli Ottanta, quando i campionatori lo fecero sembrare obsoleto.
Negli anni Novanta tornò tuttavia alla ribalta, in particolare in Gran Bretagna, dove fu un nume tutelare del brit-pop quale Paul Weller a suggerirne il ripescaggio. Da lì in poi anche diverse band americane ne avrebbero fatto uso, Smashing Pumpkins su tutti.
Oggi come oggi il suono del Mellotron è abbastanza diffuso, benché spesso falsificato al computer
(da "Tastiera o orchestra? Mellotron - Le 80 canzoni essenziali" di Federico Romagnoli)
Vi ricordiamo di iscrivervi alla pagina Facebook di Rock in Onda, presso la quale potrete sempre trovare i podcast da scaricare, più le scalette integrali e tutte le news relative alla trasmissione.Inviateci pure commenti, suggerimenti e proposte per le prossime puntate, su Facebook e all'indirizzo mail: rockinonda@ondarock.it Sarà un piacere costruire le scalette anche grazie al vostro contributo.
![]() | Scaletta del programma |
1. Moody Blues – Nights In White Satin (1967) 2. The Beatles – Strawberry Fields Forever (1967) 3. Kinks – Phenomenal Cat (1968) 4. Pink Floyd – Julia Dream (1968) 5. David Bowie – Space Oddity (1969) 6. King Crimson – In The Wake Of Poseidon (1970) 7. Yes – Heart Of The Sunrise (1971) 8. Black Sabbath – Changes (1972) 9. Led Zeppelin – Rain Song (1973) 10. Lynyrd Skynyrd – Tuesday’s Gone (1973) 11. Traffic – Dream Gerrard (1974) 12. Genesis – Entangled (1976) 13. Goblin – Suspiria (1977) 14. Big Star – Kangaroo (1978) 15. Heart – Down On Me (1980) 16. Joy Division – Decades (1980) 17. Orchestral Manoeuvres In The Dark – Maid Of Orleans (1981) 18. Talk Talk – Life’s What You Make It (1985) 19. Paul Weller – Wild Wood (1993) 20. Smashing Pumpkins – Mellon Collie And The Infinite Sadness (1995) 21. Smog – Prince Alone In The Studio (1995) 22. Pulp – Help The Aged (1997) 23. Radiohead – Exit Music (1997) 24. Air – Dead Bodies (2000) 25. Coldplay - In My Place (2002) 26. Horrors – Changing The Rain (2011) Base strumentale: Archive - Lights (excerpts) |