Pietre miliari ai raggi X

Fiona Apple-Tori Amos: le piano-girl dei 90's

"Tidal" di Fiona Apple e "Under The Pink" di Tori Amos: due cardini del cantautorato al femminile degli anni 90, al centro della nuova puntata di Rock in Onda, il programma condotto da Claudio Fabretti tutti i mercoledì dalle 12 alle 14 sulle web-frequenze di Radio Città Aperta (www.radiocittaperta.it).
Dal rosario blues della ex-riot girl del Dorset, giunta alla sua prova della maturità, alla prodezza della rossa cantautrice americana, decisa a riportare le ballate pianistiche al centro della ribalta: viaggio in due album-cult degli anni Novanta.

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Fiona Apple - Tidal - Tori Amos - Under The Pink


Prima di "FreeFiona!" e delle isterie collettive, prima di trasformarsi in emaciata icona d'un esistenzialismo tormentato, croce e delizia dell'universo indie, Fiona Apple McAfee-Maggart era semplicemente una "sullen girl". Una ragazza scontrosa, che teneva i suoi giganteschi occhi celesti abbassati sui tasti del pianoforte, a celare la timidezza e quel velo di contrita rabbia post-adolescenziale. Ma non era una posa. Quel malcelato rancore, quel livido disincanto con cui sputava fuori le sue dolenti confessioni non aveva nulla a che vedere con l'estetica delle riot grrrl dei 90's, né con la retorica post-femminista di Alanis Morissette e compagne, alle quali venne immantinente accostata. A soli 18 anni, Fiona Apple aveva già maturato un carico di dolore e angosce insostenibile. Con un episodio tristemente noto su tutti: la violenza sessuale subita a soli 12 anni, che le aveva lasciato un senso di deprivazione e di vuoto incolmabile: "Is that why they call me a sullen girl?/ They don't know how I used to sail the deep and tranquil sea/ But he washed me ashore/ And he took my pearl/ And left an empty shell of me". Un guscio, una conchiglia vuota a cui è stata strappata via la perla.
Quel piano, allora, divenne la scialuppa di salvataggio, l'ancora a cui aggrapparsi per restare a galla in quell'oceano di dolore. La sullen girl gli affida tutta se stessa, sommergendolo di canzoni in un disperato tentativo catartico. Ma quel che potrebbe apparire come un confuso sfogo post-adolescenziale si rivela invece una lucidissima opera musicale: un flusso sonoro coerente dalla prima all'ultima nota, ispirato dalle stelle luminose del jazz e del soul, ma anche dalla malia melanconica di cantautrici sofisticate come Laura Nyro e Joni Mitchell.

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"Under The Pink" è il disco della definitiva consacrazione di Tori Amos sulla ribalta mondiale. Il titolo nasce da un'idea scherzosa - "Sotto i vestiti siamo tutti rosa" - ma i contenuti sono tutt'altro che rosei e spensierati. Tori è ormai cantautrice e personaggio insieme: la sfrontatezza sexy, l'immagine da ragazza fragile e passionale hanno forgiato una figura di eroina rock (post)romantica che non può passare inosservata, specie in un'epoca musicale disperatamente a caccia di icone.
Nasce così la leggenda della "Goddess of rock", una divinità dalla chioma fulva, sensualmente avvinghiata al suo pianoforte e pronta a soddisfare la bramosia dei suoi sempre più numerosi fan. Sua più prosaica incarnazione è la "Cornflake Girl" che dà il titolo al fortunato singolo (e video) di traino dell'album: una ballata pop scandita da un piano sovreccitato, sghembo, irrefrenabile, che contrappunta i vocalizzi spericolati della chanteuse. Ma fin da qui emergono chiaramente i progressi in sede di produzione e di arrangiamento: suoni più ricchi e pastosi innervano le trame esili disegnate dal Bosendorfer a gran coda (da ora in poi vero feticcio della Amos), in un susseguirsi di trovate ed effetti sonori. Il sound scheletrico dell'esordio, insomma, non perde il suo fascino ancestrale, ma si arricchisce e decolla in veri e propri inni.


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Rock in Onda



Discografia

Scaletta del programma


Fiona Apple - "Tidal"

1. Sullen Girl
2. Shadowboxer
3. Criminal
4. Sleep To Dream
5. Slow Like Honey
6. The First Taste
7. Never Is A Promise
8. The Child Is Gone
9. Pale September
10. Carrion


Base strumentale: Criminal (instrumental cover)

Tori Amos - "Under The Pink"

1. Pretty Good Year
2. God
3. Bells For Her
4. Past The Mission
5. Baker Baker
6. The Wrong Band
7. The Waitress
8. Cornflake Girl
9. Cloud On My Tongue
10. Yes, Anastasia


Base strumentale: Pretty Good Year (instrumental cover)

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