Due gruppi inglesi in formato duo, due concezioni diverse del synth-pop. Quella malinconica e introspettiva dei Tears for Fears di "The Hurting" e quella ossessiva e oltraggiosamente lasciva dei Soft Cell di "Non Stop Erotic Cabaret". Due pietre miliari di OndaRock che ascoltiamo e raccontiamo, attraverso le nostre recensioni, nella nuova puntata di Rock in Onda, con Claudio Fabretti su Radio Città Aperta (www.radiocittaperta.it).
Ascolta o scarica gratuitamente i podcast:
Tears for Fears - The Hurting
Soft Cell - Non Stop Erotic Cabaret
"The Hurting" è la miglior seduta psicanalitica riuscita a un gruppo synth-pop. Forte di una scrittura sofisticata e di un sapiente equilibrio tra strumenti acustici (oltre alla chitarra di Orzabal, il sax di Mel Collins e le chitarre di Phil Palmer) e confezione sintetica, il debutto dei Tears for Fears sposa l'irresistibile appeal pop con una inquietudine personale che è la cifra dei migliori gruppi del decennio (dai Cure ai Cocteau Twins) ed è proprio l'elemento sfuggito agli emuli "nu new wave" del Duemila. Un concept-album sui traumi dell'infanzia e sulla solitudine dell'adolescenza, attraverso una serie di canzoni formidabili. Scalzò nientepopodimeno che "Thriller" di Michael Jackson dal n.1 della Uk Chart.
***
Album "seminale" per il synth-pop tutto, "Non Stop Erotic Cabaret" traccia una mappa e fa conoscere al grande pubblico la complessa personalità dei suoi autori - in primis di Almond, che insisterà su certi temi anche nel corso della sua carriera solista e nella breve, ma intensa, parentesi del collettivo Marc And The Mambas. Una poesia cupa, sanguigna, passionale e perversa che avrà pochi eguali nei decenni successivi.
Il debutto dei Soft Cell resta un album da riscoprire, perché continua a influenzare centinaia di giovani artisti che oggi affollano la nuova scena electro. Se certi tabù non sono più tali, dopo trent'anni, forse è anche grazie al coraggio di questo nervoso, magrissimo e truccatissimo ragazzo, destinato a diventare quasi un'icona dei loser, degli incompresi, degli emarginati e di chi viene in qualche modo etichettato con crudeltà e approssimazione un "diverso" - qualsiasi cosa questo termine significhi.
Vi ricordiamo di iscrivervi alla pagina Facebook di Rock in Onda, presso la quale potrete sempre trovare i podcast da scaricare, più le scalette integrali e tutte le news relative alla trasmissione.
Inviateci pure commenti, suggerimenti e proposte per le prossime puntate, su Facebook e all'indirizzo mail: rockinonda@ondarock.it Sarà un piacere costruire le scalette anche grazie al vostro contributo.