Sono nata nell’anno di “Nevermind” e “Loveless”, nel caldo e opprimente Meridione d’Italia. La scrittura e la musica hanno da sempre rappresentato una forma catarsi per me. Dopo l’infanzia e l’adolescenza trascorsa ascoltando i Red Hot Chili Peppers, a diciassette anni vengo fulminata da David Bowie, che rimarrà una presenza fissa nella mia vita e convoglierà i miei ascolti sulla musica britannica. Non ho un unico genere di riferimento, preferisco non chiudere le porte in maniera aprioristica ad alcun ascolto, sebbene certe cose esulino dai miei gusti (raggae, trap, hard rock). Amo le atmosfere cupe e dark e quelle ipnagogiche e psichedeliche; sicuramente le scene musicali che preferisco riguardano il rock "contaminato" (shoegaze, nu new wave, post punk, indie britannico, gothic rock), l'elettronica (IDM, indietronica, futurepop, synthwave, synthpop, electroclash) e il pop in determinate accezioni (dreampop, britpop), sebbene mi diverta in modo particolare scrivere di musica pop in generale, cercando di dar dignità ad un genere composito e ricco di artisti interessanti, che va ben oltre Rihanna e Katy Perry.
Laureata in Lettere e Beni Culturali, lavoro come consulente di immagine, ma scrivo di musica da 9 anni; ho collaborato con webzine come Storia Della Musica, scaruffi.com e Kalporz e dato vita a diversi progetti personali. Ho inoltre curato una rubrica per il Giornale OFF, in cui mi occupavo di intervistare artisti italiani poco conosciuti, mentre per il quotidiano socialista “Avanti!” curo una rubrica di politica, altra mia grande passione.
Da febbraio 2015 sono redattrice di Ondarock, che leggo da quando avevo 14 anni e di cui apprezzo l’approccio serio, di matrice internazionale.
Per Ondarock curo inoltre la pagina Instagram Ufficiale.
Amo la musica dal vivo, il mare, Caravaggio, le atmosfere cyberpunk, il giornalismo d’inchiesta, la mia Roma e le sit-com anni '90. Ypsina doc.
Ci son giorni in cui l’uomo si sveglia con un genio giovane e vigoroso. Appena le sue palpebre sono sciolte dal suggello del sonno, il mondo di fuori gli si offre con grande risalto, con contorni netti, con una ricchezza di colori meravigliosi. Il mondo morale apre delle vaste prospettive, piene di nuove illuminazioni.
Quando l’uomo è gratificato d’una tale beatitudine, purtroppo rara e fugace, egli si sente più artista e insieme più giusto; in una parola: più nobile.