Nato negli anni Settanta, lavora a Milano come impiegato. Adepto della new wave inglese fin dal primo acquisto di un album dei Joy Division, fedele agli scritti di Simon Reynolds e Jon Savage.
Avvicinandosi ai trent'anni ha voluto divertirsi a indagare alcuni degli snodi più interessanti della cultura pop del periodo corrispondente alla sua vita. L'idea di fondo sarebbe quindi trattare il rock non come sottocultura giovanile, prigioniera del marketing e dei meccanismi dell'industria dello spettacolo, ma come parte della cultura popolare del suo tempo, capace di interagire con il Cinema, la Moda, L'Arte. E' strano far questo prendendo in considerazione proprio il periodo che, secondo molti, segue la vera "età dell'oro" del rock (gli anni Sessanta e Settanta) come una sorta di decadenza e di resa al music business. Le cose però non sono state così semplici, e lui intende dimostrarlo.