Sono nato durante una tiepida primavera di fine '80 in una città di travertino in cui friggono qualsiasi cosa, a metà esatta dello Stivale. Durante l'adolescenza ho cantato e suonato con svariati gruppi della provincia e curato un ormai defunto blog.
Dopo un improbabile avvio di carriera universitaria a Parma con velleità da critico cinematografico, nel 2009 mi sono trasferito a Roma, dove mi sono diplomato in regia all'ACT Multimedia di Cinecittà e in fonia all'accademia Absonant.
Negli stessi anni ho frequentato senza troppa convinzione il Dams di Roma Tre, ho partecipato a una trentina di progetti cinematografici di varia natura (una decina dei quali a mio nome sotto lo pseudonimo Maximilien Rigaut), ho lavorato per la casa editrice indipendente Sigismundus, ho fondato la band "Large Important Rock" Xayra, mi sono improvvisato promoter (?) con il gruppo Il Mare Verticale, ho collaborato come fonico con diverse realtà del rock romano e ho costeggiato a più riprese l'underground locale (tra cui il sommovimento poetico "Calpestare L'Oblio" e i reduci della colonna capitolina di Luther Blissett). Ho anche tentato, invano, di sensibilizzare la popolazione su un sacco di eventi in cui poi eravamo sempre gli stessi. A partire dal 2013 sono stato parte attiva della community italiana di Wikipedia. Nel 2016 un mio testo in incognito è apparso nel volume collettivo "MarcheCazzoVaiDicendo", presentato in vari festival nazionali.
Nel 2017 mi sono spostato a Bologna per suonare "Atavonic Rock" con la mia nuova/vecchia band Dajadeu, bazzicando nel frattempo la facoltà di antropologia e approfondendo la mia passione per il documentario all'accademia monselicense Etnofilm. Dal 2018 collaboro con Helena Velena nel progetto Punk(o)etry, tradottosi l'anno successivo nella ricostituzione dei RAF Punk. Nel 2019 sono stato giurato alla rassegna cinematografica "Visioni Italiane".
Nel 2020 sono diventato socio della storica etichetta Rave Up Records. Negli stessi mesi ho fondato la Cassowar, la mia label fantasma di musica informale. Attualmente sto lavorando al mio primo libro, dedicato alla storia controculturale della mia città natale.
Nella vita di tutti i giorni amo cucinare, correre, nuotare e curare il mio orto.
Su Ondarock sono approdato inzialmente come newser, poi come co-responsabile del calendario concerti e infine come redattore a tempo pieno, con una perversa predilezione per i live report (che ritengo la forma più creativa e appagante di giornalismo musicale). Oltre a coordinare la sezione news, ho amministrato il calendario delle pietre miliari e seguito la pagina Facebook. Dal 2019 collaboro anche con il gemello Ondacinema.
Non contento, ho scritto di musica (e non solo) anche su Magazzini Inesistenti, Distorsioni, Just Kids e il mio blog.
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