Ciao a tutti, sono Matteo Trapasso. Cosa raccontare di me stesso?
Reietto della società, penso di saperne di musica (credetemi, non ne so davvero).
Mi innamoro della stessa a circa quattordici anni, scoprendo prima l'hard rock e il metal (in tutte le salse), poi addolcendomi - si fa per dire - con Beatles, Kinks e Who. Ma la vera svolta arriva con David Bowie e i Kraftwerk, forse ad inizio 2009.
Da quel momento in poi niente sarebbe stato come prima.
Sono nato e cresciuto a Catanzaro e dopo una finta maturità ho cavalcato le dipendenze musicali da Cosenza a Torino, scegliendo come percorso di studi l’equivalente musicale di Sanremo: Scienze Politiche Internazionali.
Da genio quale sono, ho deciso di proseguire i miei studi specializzandomi in Comunicazione Digitale, pensando di riuscire a diventare una digital star content specialist strategist office manager (porta caffè).
I miei generi preferiti:
britpop, new wave e post-punk, progressive rock (e derivati), baroque pop, synth pop, house (dall'acid al french touch), detroit techno, soul, r&b, shoegaze, indie rock (britannico, ça va sans dire), madchester, la MPB (fissa mica di ridere), il funk (delle origini e quello più sintetico), la dance music in cassetta e altri bon bon come il city pop e il french pop.
Adoro Lucio Battisti e Franco Battiato.