Roberto Rizzo

RR nasce in una notte sul finire degli Ottanta nel basso Salento, terra spaccata dal sole e dalla solitudine.

L'incontro con la musica arriva prestissimo, soprattutto grazie agli input domestici: i dischi dei Kraftwerk e il prog, la musica sacra, il pop da classifica, MTV, il revival folkloristico della sua regione. Passa l'adolescenza a tagliuzzare e trasformare musicassette, mentre alle frustranti giornate liceali preferisce sempre più spesso le visite ai negozi di dischi e al centro sociale locale. Elettronica e dark-wave sono le sue prime vere passioni, insieme alla scoperta dei romanzi distopici e del mondo di William Burroughs.
Una serie di congiunture lo porterà a laurearsi in Letterature Straniere e a maturare un interesse per l'accademia antropologica, verso cui attualmente ha concentrato i suoi studi.

Percepisce l'esistenza come un flusso di aggregati fluido e in perenne divenire. Concetto che gli piace applicare anche alla musica-rumore e al suo rapporto con essa, che con gli anni si è arricchito a velocità incostanti con il dub, il minimalismo americano, le etno-fusioni, in particolare quelle applicate all'elettronica contemporanea, e vaghi sentori black.

Avverso ad ogni forma di ideologia pre-confezionata, si ricolloca continuamente sul mappamondo nella convinzione di potersi sottrarre agli stretti confini identitari-nazionalistici  (ha vissuto in Germania, Ungheria, Indonesia, Malesia e Polonia), supporta a modo suo ogni espressione di pensiero critico e indipendente, mentre gli autori per cui vive sono Cortazar, Eliot, Pirandello e Milarepa.

Dal 2010 collabora con OndaRock e con alcuni progetti critico-musicali pugliesi.
Nel 2012 ha lavorato per Civil Rádió, mentre su FusoRadio.net ha condotto la trasmissione Larsen Effect.