Veronica Rosi

Nata in un ventoso giorno del novembre 1983, nomade fin dall'infanzia, è storicamente apolide ma recentemente emigrata oltreoceano.

I Doors e la Joplin le aprono le porte della percezione musicale, ma una kraftwerkiana illuminazione la spinge verso lidi sempre più elettronici. Purtroppo, da anni soffre di dipendenza cronica da pop music (con una particolare predilezione per le canzoni più gay), accompagnata da allergia al grunge e al metallo pesante. Da sempre schizzinosa nei confronti dell'indie rock, trova periodicamente il disco della "riconciliazione". Da sempre malata di ascolto compulsivo, ha (quasi) smesso di comprare cd per dedicarsi totalmente al culto del disco nero. Tra le centinaia di passioni, ama l'ukulele e la sociologia della musica, e tra i suoi dischi dell'isola deserta c'è certamente qualcosa di Magnetic Fields e dei Knife.

In futuro, sarà una di queste cose, o più probabilmente tutte le cose insieme:

1) una pop star

2) un avvocato di successo che potrà permettersi tutti i vinili dei suoi album preferiti

3) il genio del music 3.0

Vive nel futuro della musica, e lavora per portarci Ondarock (quello che in USA chiamano "business development"). Nel frattempo fa da motore per la pagina Facebook di Ondarock, di cui dovete assolutamente diventare fan.

E' infine utentessa storica del forum di Ondarock, dove utilizza l'eteronimo Uma.