Un giudizio positivo, condito dalla consueta ironia. Così Bob Dylan ha accolto “A Complete Unknown”, il biopic diretto da James Mangold che arriverà nelle sale il prossimo 23 gennaio 2025. Sul suo profilo X (ex Twitter), il cantautore americano ha condiviso un commento che suona quasi come una riflessione sul gioco delle identità che da sempre lo accompagna: “Timothée Chalamet è il protagonista. Timmy è un attore brillante, quindi sono sicuro che sarà completamente credibile nei panni di me. O di un me più giovane. O di un altro me. È una fantastica rivisitazione degli eventi dei primi anni 60 che hanno portato al fiasco di Newport. Dopo aver visto il film, leggete il libro”.
Dylan fa riferimento a “Dylan Goes Electric”, il libro di Elijah Wald del 2015 da cui il film prende ispirazione. Il testo ricostruisce gli anni cruciali in cui il menestrello del folk abbracciò l’elettricità, dividendo pubblico e critica e segnando uno dei punti di svolta più controversi nella storia della musica popolare.
Timothée Chalamet, scelto per interpretare Dylan, non solo si è calato nei panni del musicista, ma ha anche affrontato il ruolo dal vivo: le sue performance nel film includono 40 brani cantati e suonati in presa diretta, un’impresa che si preannuncia tanto ambiziosa quanto rischiosa. A fare da contraltare alla giovane star, un cast di livello, con Edward Norton nei panni di Pete Seeger, figura chiave del movimento folk e testimone privilegiato delle tensioni dell’epoca.
Non mancano aneddoti curiosi legati alla produzione. Norton ha rivelato che Dylan stesso avrebbe chiesto al regista James Mangold di inserire nella sceneggiatura almeno una scena completamente inventata, a riprova della sua costante inclinazione a sfidare il confine tra realtà e finzione.
“A Complete Unknown” si inserisce nella lunga tradizione di opere che rileggono la figura di Dylan, ma sembra farlo con un taglio particolare: unendo fedeltà storica e licenze narrative, il film mira a catturare l’essenza mutevole di un artista che ha fatto dell’ambiguità e della reinvenzione il suo manifesto.
Con l’approvazione dello stesso Dylan, questo biopic promette di essere molto più di un semplice omaggio: un viaggio tra i miti del passato e le complessità del presente, con la musica come protagonista assoluta.
Restano alte le aspettative, e non solo per i fan di Dylan, ma per chiunque ami il cinema capace di raccontare storie che risuonano oltre lo schermo.