Cursive

Happy Hollow

2006 (Saddle Creek)
emo,pop-rock

Candida ma dovuta premessa: non conoscevo i Cursive prima di avvicinarmi a questo “Happy Hollow”.
Nella bulimia del mercato discografico odierno, specie nel campo cosiddetto “indie”, credo non sia umano conoscere tutti i gruppi e gruppettini che ci sono, anche quelli, come i Cursive, che hanno finora riscosso discreta fortuna sia di pubblico che di critica; già, perché il gruppo guidato da Tim Kasher ha già nel suo palmares cinque album, diversi EP e singoli nonché addirittura una raccolta dei “primi lavori” (“The Difference Between Houses and Homes: Lost Songs And Loose End 1995-2001” del 2005).

Tra le righe delle tracce contenute in questo sesto album si riesce ad intuire che Kasher non è uno sprovveduto e nemmeno il solito giovine che butta là un po’ di chitarra-basso-batteria tanto per fare; lo sfondo è sempre emo ma questa volta virato più in pop-rock, il tocco in più di questo “Happy Hollow” è però data dalla partecipazione, in alcuni pezzi, di una sezione di fiati che impreziosisce diversi pezzi dell’album, il singolo “Doroty At Forty” o “Big Bang”, ad esempio.
Ma l’apporto di sax e trombe non si ferma qui, dà impulso a cavalcate hardcore come “Doroty Dreams Of Tornadoes”, rende messicaneggiante la ribellione di “Rise Up! Rise Up!”, imbastisce il funky di “Bad Science” ma soprattutto ricama una gustosa base simil-free jazz per quella che è forse la canzone più articolata e meglio riuscita di “Happy Hollow”, “Retreat!”.

Tolto il contributo dei fiati il disco rimane buono ma abbastanza anonimo, ci sono un paio di ballate rock un po’ facilone (“Bad Sects” e “Into The Fold”) e alcuni pregevoli pop-rock con svariati cambi di ritmo (“At Conception” e l’interessante “So-So Gigolò”) ma ci fermiamo qui.
Come detto in apertura, devo ammettere che pur non conoscendo il lavoro pre-“Happy Hollow” della banda di Omaha e pur non essendo questo album una cosa fulminante, riesco ad intuire le ragioni del successo di critica e di pubblico riscontrato da Kasher & C.; nonostante il fatto che “Happy Hollow” non sia certo da gridare al miracolo e malgrado la scelta di mischiarsi col pop non sembri essere azzeccata, queste 14 tracce non sono quasi mai tanto banali da confondersi con la maggior parte dei gruppetti di oggi e questo è già un punto a favore dei Cursive.
Pur non conoscendo i Cursive però mi sento abbastanza sicuro nell’affermare che il gruppo di Omaha potrebbe aver fatto di molto meglio in passato, sicuramente potrà (e dovrà) fare di meglio in futuro.

23/12/2006

Tracklist

  1. Opening The Hymnal/Babies
  2. Dorothy At Forty
  3. Big Bang
  4. Bad Sects
  5. Flag And Family
  6. Dorothy Dreams Of Tornados
  7. Retreat!
  8. The Sunks At Conception
  9. So-So Gigolo
  10. Bad Science
  11. Into The Fold
  12. Rise Up! Rise Up!
  13. Hymns For The Heathen

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