Difficile star dietro la produzione di un Howe Gelb che sforna dischi a getto continuo e spesso di qualità quanto meno discutibile, almeno ultimamente. Il progetto ‘Sno Angel reclama però una certa attenzione, in virtù della collaborazione con Voices Of Praise, coro gospel canadese operante in quel di Ottawa.
Cosa passa per la testa di Mr Gelb? "…vedere se potevamo mescolare le mie melodie un po’ strampalate con l’effetto straniante prodotto dal suono di un coro", parole sue, e il risultato, lo diciamo subito, è più che buono.
Tutto ha inizio nel 2003, quando Howe è invitato, nell’ambito dell’Ottawa Bluefest Festival, a suonare in una chiesa col cantautore Jim Bryson.
Il suo set viene fissato tra le performance di due gruppi gospel, il primo dei quali ha modo di colpirlo profondamente; ancora parole sue: "…Non avevo mai sentito nulla del genere, mai percepito nulla del genere, e quando arrivi alla mia età e qualcosa ti afferra il cuore e la testa in quel modo, non resta che festeggiare e crogiolarsi nella sensazione".
Il buon Howe ci si mette d’impegno e sforna questo lavoro che profuma di spiritualità lontano un miglio, pur non focalizzandosi su tematiche specificamente religiose. Il consueto stile di canto, come un Lou Reed allucinato da miraggi desertici, ha modo di manifestarsi in nuove sfumature di grigio così coinvolto in dinamiche di call & response tipiche del gospel e sovrastato da cori che trasudano passionalità.
Sette sono le canzoni inedite, tutte di ottima fattura, mentre il resto consta di materiale di repertorio che guadagna ulteriore fascino in virtù dei nuovi arrangiamenti.
La classe non è acqua si dice in questi casi, e Howe ne ha da vendere. A
dimostrarlo, ove mai ve ne fosse bisogno, "Paradise Here Abouts", indie-folk psichedelico in pieno Giant Sand-style , in cui i fantasmi blues vengono traghettati dal coro alle porte del paradiso.
Ma volete mettere il piacere dell’incongruenza stilistica, quando la negritudine canora dei Voices Of Praise flirta con le tremebonde allucinazioni desertiche di Howe in una sarabanda di distorsioni e voci angeliche? Ciò accade in "Howlin’ A Gale", con il drumming incalzante di Jeremy Gara degli Arcade Fire a completare l’opera, mentre "Hey Man" si presenta come uno spiritual travestito da ballatona roots; bellissima.
"Like You" è una piacevole digressione, un coniglio dal cilindro che solo i grandi possono estrarre con tanta naturalezza.
E Howe Gelb è un grande, senza alcun dubbio.
03/04/2006