Sweepers

Sweepers

2006 (Point Of View)
punk-pop

Con un libro a suo nome dal titolo “ Beat Italiano — Dai capelloni a Bandiera Gialla”, Tiziano Tarli (voce e chitarra degli Sweepers) non fa certo mistero delle sue inclinazioni in campo musicale. Eppure, questo omonimo esordio della band romana, dimostra che di quel sound c’è poco o nulla, intento com’è a destreggiarsi, non sempre con le dovute cautele e la giusta dose di creatività, in ambito punk-pop, anche se in larga parte annacquato con massicce dosi di British-invasion .
Testi senza fronzoli, a volte addirittura semplicistici o banali, perfettamente a loro agio tra ritornelli che dopo il primo ascolto hanno in larga parte esaurito tutto il loro scopo. E una voce, poi, che, a dirla tutta, non possiede quel feeling giusto per sollevare di quel tanto una proposta onesta, certo, ma ancora molto lontana da quei traguardi che alcuni vanno millantando.

La noia è uno di quei fattori spesso ineliminabili quando si ha a che fare con musica anche ben congegnata, ma priva di qualsiasi personalità. Non bastano le velleità radiofoniche (anche condivisibili, diciamocela tutta) dell’iniziale “Vola”. Non basta la pur divertente “Ometto Matto” o il beat guizzante di “L’Uomo Della Libertà”, come del resto, a nulla serve giocare con una certa complessità psyco-post-punk (“Io Non Ci Sarò”). Dipende, poi, da quello che si cerca in un disco. Se si ha semplicemente voglia di occupare del tempo libero, allora è inutile stare lì a menarvela con questo e quello. Compratelo e chi s’è visto, s’è visto! Eppure, non posso fare a meno di credere che altri dovrebbero essere i traguardi che il rock del Bel Paese dovrebbe perseguire.

Gli Sweepers, in fondo, non sono molto diversi dalle tante band che affollano il sottosuolo, girovagando in lungo e in largo tra locali e festival caserecci. E non è certo l’aver avuto la possibilità di mettere mano alla lavorazione di un disco vero e proprio a fare la differenza. Anche una ballata psichedelica come “Psychofreak”, o le smagliature acide di “ La Festa ”, o, ancora, il pop iniettato di malinconia di “Bianco Fiore”, in fondo, conoscono ben poco l’arte di fare prigionieri (o, al massimo, cercano di scopiazzarla un po’ qua, un po’ là). E se altrove è il power-pop facile-facile a regnare sovrano (“Lasciati Amare” e “Quello Che Non Va”), restiamo leggermente impietositi per quel gioiellino di meraviglia post-adolescenziale (o pre-, fate voi…) di “Isola Realtà”, flower-soft-punk che, in un disincantato gioco acrobatico, shakera Dinosaur Jr. e Ramones, sogghignando di piacere, anche se con l’aria di un vagabondo assetato che chiama, invano, nel deserto.

02/05/2006

Tracklist

  1. Vola
  2. L'uomo della libertà
  3. Ometto matto
  4. Io non ci sarò
  5. Psychofreak
  6. Bianco fiore
  7. Isola realtà
  8. La festa
  9. Lasciati amare
  10. Quello che non va

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