Alcuni passaggi del comunicato stampa, parole dello stesso Bedini, ben sintetizzano lo spirito e le dinamiche di questo lavoro: "intercettare pozze sonore da cui irradiano audio segnali che si immettono nel rumore collettivo (...) così nasce il suono caratteristico della zona e solo in quel punto sarà cosi (...) uso il mio registratore come un rabdomante".
Entrare in questa sequenza di istantanee sonore (progetto compiuto dall'autore parallelamente a una ricerca nel campo della fotografia, seguendo gli stessi crismi concettuali, denominato "street watching") è un po' come prendere un tram, imbarcarsi in una di quelle circolari periferiche della capitale, mezzo di spostamento che Bedini utilizza concettualmente, come habitat di quei suoni/rumori ritrovati riassemblati in questo lavoro, ma anche tutti giorni nella realtà, per muoversi, per navigare nell'universo Roma.
Un tributo, o forse soltanto un estraniante e sfaccettato affresco di questa città-madre. Bedini, al contrario di Remotti, però non l'abbandona e poi vi ritorna; Gronge rimane e lotta con i suoi ritmi esistenziali, ma soprattutto gioca con i suoi rumori. È il parto di una città assediata dai suoni: 37 tracce, 37 sovrapposizioni come manifesti strappati di Rotella, concepite e sviluppate con un impiego povero ma illuminante di mezzi tecnici di per sé piuttosto primitivi, siano essi un registratore portatile o una Casio 8 bit. Un processo isolato, confrontandosi soltanto con la propria città.
Un esperimento compiuto e coerente che in realtà lascia poco spazio all'immaginazione. Roma è infatti incapsulata, riposta in vaschetta, in sostanza e in apparenza esattamente come si propone alle orecchie dell'ascoltatore; descritta attraverso i propri suoni ("Ipnosi - Mercato a Togliattigrad") ritagliata in incastri non di rado melodici ("Roumenos Dance - Porta Portese") altre volte rumoristi ("Frequenze marce - interno") con scampoli di techno (low)fai da te ("Tram Live") inventando balli, danze e canti popolari ("Violok - ubriaco con violino a due corde, Testaccio") in cui riconoscersi o dai quali fuggire ("Processione di Pasqua - Centocelle"). Il disco è reperibile scrivendo a sebak60@yahoo.it; per ogni copia commissionata l'autore realizza anche una micro istallazione, unica, ricomponendo rifiuti e oggetti ritrovati.
01/09/2010