Dirtmusic

BKO

2010 (Glitterhouse)
blues-rock in africa

Nel 2008, i Dirtmusic sono in Mali per il Festival in the Desert. Qui hanno modo di socializzare con i Tamikrest, formazione locale. Per tre giorni, si divertono a suonare insieme. L’anno dopo, Hugo Race e compari danno il loro contributo ad “Adagh”, esordio della formazione maliana, che avrebbe ripagato partecipando alla realizzazione di questo “BKO” (abbreviazione usata per indicare l’aeroporto di Bamako).

Ed è blues-rock attraversato da infatuazioni africane (non africaneggianti!), serpeggiante e stentoreo quanto basta per ammaliare (“Black Gravity”) ma anche tendente a un intimismo universale, trasversale (“Unknowable”). Sparsi per il disco, tra suggestioni desertiche (lo strumentale vespertino di “Niger Sundown”, delizioso intreccio di banjo, slide guitar, ngoni e balofon) e una compenetrazione di idee che sa essere ipnotica e insieme visionaria (“Desert Wind”, “Smokin Bowl”), si rintracciano momenti sicuramente interessanti, ma al cospetto del bellissimo rifacimento di “All Tomorrow’s Parties” dei Velvet Underground, con la voce di Fadimata Wallet, tutto scompare: l’intimismo glaciale dell’originale tramutato in una festa di colori e di nitide istantanee di purissima nostalgia. Magnifica.

Per il resto, al di là del fascino dell’incontro tra mondi apparentemente lontani, “BKO” è uno di quei dischi che, pur lasciandosi ascoltare con piacere, non riescono veramente a lasciare un segno apprezzabile. Forse perché, tentati dall’ipotesi di una world-music fatta di polvere e tensioni arcaiche, i Dirtmusic non riescono davvero a lasciarsi alle spalle certe soluzioni manieristiche. Come dire che il disco non risolve un dissidio fondamentale…
Poi, ci si può anche accontentare. Ma quello è un altro discorso.

04/07/2010

Tracklist

1. Black Gravity         
2. All Tomorrows Parties         
3. Ready for the Sign         
4. Desert Wind         
5. Lives We Did Not Live         
6. Unknowable         
7. Smokin' Bowl         
8. Collisions         
9. Niger Sundown         
10. Bring It Home

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