Armati del loro tredicesimo lavoro (il primo dopo un break durato ben sette anni), tornano i Trumans Water. E anche se non sono più selvaggi e oltraggiosi come un tempo, è bello ritrovare dei vecchi compagni di viaggio.
“O Zeta Zunis” mantiene alto il loro vessillo lo-fi noise-rock, grazie ad una serie di brani brevi e sbilenchi di discreta fattura. L’uno-due iniziale di “Since Yesterday” e “Bev Toxin” rimette, dunque, le cose in chiaro: voce isterica, chitarra rumorosa, piglio beffardo. Nel frattempo, sono diventati anche più sornioni (“Ammunition”) e non disdegnano – ma questa non è certo una novità! – di mostrare il lato più catchy della loro arte (“Last Time”, “5-7-10 Split”).
Gli anni passano, eppure quando cercano di mettere mano a numeri in odor di hardcore le cose non vanno affatto male (“Greased Water”). Un ascolto estremamente godibile, dove tornano piccoli incubi sonici (“2 Hands 4 Eyes”), diramazioni allucinogene controllate, quasi riflessive (“Thew Eak En”), riff ottusi che manco si sa dove vogliano andare a parare (“We Fish”) e momenti bislacchi giusto per il gusto di épater la bourgeoisie (“Radio Played”).
Ma se c’è un momento in cui riescono ancora a incutere vero rispetto, è nel galoppo al ralenti e terribilmente drogato/deformato di “Blasphemous Cordialantlers Ride!”, quasi una versione imbottita di sedativi della “Brave Men Run (In My Family)” dei Sonic Youth (la trovate, ovviamente, su "Bad Moon Rising") o, perché no?, un remix andato a male di “Transparent Radiation” (i Red Crayola dalla terra delle parabole...).
Magari, comprate dell’erba e poi mi direte.
29/09/2010