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Escapism

2011 (Delsin)
techno

Terschelling è un isolotto olandese abitato da circa cinquemila persone. Aria pulita e scenari mozzafiato. È qui che vive Boris Bunnik, giovanissimo dj-producer, designer e fotografo di successo, apparso per la prima volta al grande pubblico con "Machine Conspiracy", discreto album d'esordio su Meanwhile.
Fin dalle prime "spedizioni" ai Baroni di Amsterdam, il rampollo mostra stoffa a pacchi, classe da vendere e solo qualche piccola ingenuità da correggere. Se ne accorgono ben presto gli scagnozzi di Peel Seamus, i quali lo esortano a dar vita a un secondo disco calibrato con tutti i mezzi disponibili su questa terra. Nasce così "Escapism", creatura morbida e vibrante, techno da vivere e poi da ballare, sinapsi elettronica e conturbante di fruizioni androidi ("Timelapse") e houseofili volteggi ("Within").
 
L'inizio è di certo portentoso ("Revolt DX"), con il ragazzo ad appesantir cassa prima di sbottare come un mulo nelle ombre di una techno talmente virulenta, orgiastica, palleggiante e omaggiante da far impallidire gli stessi padri putativi ("Elude"). Il piccolo Boris pare essere in fuga dal mondo, ma per fortuna non da se stesso.
"Escapism" è soprattutto evasione dalla realtà e ricerca ritmica di un'identità che suona già come ben definita, tra fluttuazioni prossime al Robert Hood più grasso ("Shadows Of The Invisible"), meditazioni techno-ambient da cosmonauta della console ("Aquinas Control") e devastanti bollori in ascesa continua a ustionare i timpani ("Omonous").

Di certo, per il 2011 il buon Marcel non s'è fatto mancare proprio nulla, chiudendo come meglio non poteva un'annata semplicemente da incorniciare.
 






Escapism



Revolt DX

14/01/2012

Tracklist

  1. Revolt DX
  2. Escapism
  3. Elude
  4. Lonely Run
  5. Shadows Of The Invisible
  6. Timelapse
  7. Within
  8. Aquinas Control
  9. Ominous
  10. Diversion

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