Uscito sotto l'imprint della Mediateca Marte di Cava dei Tirreni, questo "Enchantment" è l’esordio con la sigla K.Lone di Anacleto Vitolo, musicista multimediale salernitano titolare di diversi progetti musicali. Ne è testimonianza (tanto per citarne uno) “Internos”, collaborazione pubblicata con la sigla A.rota.B & Kletus Kaseday. In quel disco Vitolo si esprime con un linguaggio vicino, per stile e intensità, all’avant-hip-hop deragliante di Dalek, con risultati molto interessanti.
In “Enchantment” il discorso è diverso. Qui Vitolo fa sua quell’estetica digitale fatta di glitch, ambient e post-rock che ha dettato legge almeno per un decennio, a partire dalla seconda metà degli anni Novanta.
Ne è venuto fuori un suono liquido ed etereo, che scorre placido come un ruscello ma che riesce anche ad emozionare. Pronti via e “Reset” non sfigurerebbe in “A Strangely Isolated Place” di Ulrich Schnauss, mentre “Bon Voyage” va a parare dalle parti dei Lali Puna e dei Worm Is Green.
“Car Redux” è un battito di ciglia mentre nella conclusiva “Ashes In The Sea” viene fuori il lato ballabile dei genovesi Port Royal. Il linguaggio non sarà nuovissimo (il momento d’oro del glitch è passato da almeno un decennio), tuttavia la qualità della scrittura è buona e il suono è così luminoso che è difficile non rimanerne abbagliati.
17/10/2012