Zammuto

Zammuto

2012 (Temporary Residence Ltd.)
experimental, glitch

Si racconta che Nick Zammuto si sia prodigato come cuoco mentre coltivava in segreto la propria passione per una musica innovativa che fosse figlia di elaborazioni matematiche e scientifiche. Non è dato sapere quale direzione avrebbe preso la sua carriera se non avesse incontrato sulla sua strada Paul De Jong. La storia dei Books (ovvero Paul De Jong e Nick Zammuto) è una delle più affascinanti e coerenti dell'avanguardia contemporanea - la loro elaborazione di matrici folk in salsa elettronica ha dato vita a collage sonori di inattesa bellezza.
Il termine musica de-strutturata, nel caso dei Books, era però limitante e approssimativo. La loro è stata una creazione pura di nuovi tabulati armonici-ritmici sui quali instradare innovative ricerche sonore.

Dopo aver annunciato a gennaio la fine del duo, Nick Zammuto è tornato in pista con una band di quattro elementi, e la nuova identità sonora rivela subito una consistenza ritmica e armonica elaborata e complessa. Ritmi elettronici e naturali s'incrociano abilmente con chitarre ritmiche e soliste dalle sonorità limpide e trascinanti, con suoni che esplorano territori meno folk e più vicini al rock di scuola King Crimson.
Il batterista Sean Dixon, con le sue geniali invenzioni ritmiche, crea luci e ombre nelle quali cela voci, chitarre e intrusioni elettroniche. Cacofonie, minimalismo, stacchi chitarristici e ritmi compressi, in pirotecniche creazioni strumentali che a volte sfiorano le strutture del pop senza infettarsi: Nick Zammuto introduce una consistenza sonora che allontana le prevedibilità della laptop music del duo d'origine. In questa nuova guisa raggiunge comunque una trance ipnotica altamente suggestiva, ma è tutto più fisico e umano, nonostante la voce filtrata dal vocoder.

L'afro-funk in salsa elettronica di "Groan Man, Don't Cry" e la festosa elettronica a specchi di "The Shape Of Things To Come" localizzano i momenti più interessanti dell'album grazie a una finitura armonica più netta, ma sono il senso dell'avventura e dell'esplorazione sonora a costituire il punto di forza dell'album. "Yay" apre la sequenza con un'ingenuità e un candore che stupiscono - la superbia ha lasciato posto alla meraviglia - ma è inevitabile scivolare in alcune banalità, come il pasticcio electro-dance "Zebra Butt" e la nevrotica performance del vocoder in "Harlequin". La voglia di nuovo che pervade ogni frammento del disco incrocia anche il progressive-rock in "Idiom Wind", fluidi kraut in "Weird Ceiling" e perfino residui folk e psichedelici in "Full Fading", eppure resta in sospeso la valutazione stilistica più generale.

È sempre forte la sensazione che Nick Zammuto e la sua nuova band abbiano tracciato più linee possibili, nel tentativo comunque riuscito di smarcarsi da un passato ingombrante. Le poche incertezze già sottolineate in alcune tracce e riproposte anche in "Too Late To Topologie" ci suggeriscono cautela, ciononostante non si può restare indifferenti a una proposta che necessita solo di un po' più coraggio.

02/07/2012

Tracklist

  1. Yay
  2. Groan Man, Don't Cry
  3. Idiom Wind
  4. Crabbing
  5. F U C-3PO
  6. Too Late To Topologize
  7. Zebra Butt
  8. Weird Ceiling
  9. Harlequin
  10. The Shape Of Things To Come
  11. Full Fading

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