Arone Dyer e Aron Sanchez sono l’anima del progetto Buke and Gase, due Ep (“+/-“ e “Function Falls”, quest'ultimo con un interessante cover di “Blue Monday” dei New Order) e un disco già all’attivo (“Riposte”) e, adesso, un secondo lavoro che conferma la loro propensione per un indie pop-rock artistoide, sbilenco e gustoso, lasciando maturare i frutti ancora acerbi del passato.
Arcigni e sfuggenti, in un perenne circolo vizioso di melodismo dissonante, timbriche robuste e strutture traballanti. Math-pop, lo diresti dopo “Houdini Crush”, ma non solo. Armati di toe-bourine (un tamburello a pedale amplificato), di un buke (un ukulele baritono a sei corde) e di un gase (una via di mezzo tra basso e chitarra, costruito utilizzando rottami di una Volvo d’antan e tubi idraulici!), la Dyer e Sanchez scorrazzano tra incroci stilistici avventurosi, rilasciando grumi velenosi dalle profondità di “In The Company Of Fish”, costipando minimalismi in ascese marziali (la title track), lavorando di geometria con dinamiche prog (“Hard Times”) e piazzando, a tradimento, misteriosi interludi (“Sturtle”).
Capaci, comunque, di essere a modo loro anche catchy (“Twisting the Lasso of Truth”), i Buke and Gase non amano indugiare troppo nella faciloneria da ritornello indelebile, preferendo strutture circolari in cui domina, piuttosto, l’intrigo dello scioglilingua o il tratto frantumato del singhiozzo. Alla fine, anche un fritto misto di avant-pop, funk ed r’n’b (“Metazoa”) può contribuire a sancire una visione sicuramente affascinante anche se non ancora “definitiva”.
21/08/2013