Coheed And Cambria sono un po’ l’equivalente in musica di un Frank Herbert, l’autore di "Dune", o di un George RR Martin, padre delle “Cronache del ghiaccio e del fuoco”, interminabili saghe letterarie sci-fi o fantasy che hanno appassionato milioni di fan nel mondo.
Peccato che Claudio Sanchez e soci, pur dotati di indubbie qualità musicali, non siano riusciti negli anni a intensificare le loro narrazioni musicali.
Dopo un positivo esordio a inizio anni 2000, segnato da due album più che dignitosi quali “The Second Stage Turbine Blade” e “In Keeping Secrets of Silent Earth: 3”, Coheed And Cambria si sono via via accomodati nel ruolo di menestrelli emo-new-prog, apparentemente più interessati a sviluppare nuove trame narrative nei loro concept-album seriali, piuttosto che a evolvere la loro proposta musicale. Anzi, dal terzo album in poi, C&C si limitano a riprodurre con malcelata noncuranza, le stesse melodie, ritmi, passaggi armonici, talvolta sino a replicare, in una sorta di auto-plagio, intere sezioni di brani precedenti.
Il loro nuovo lavoro, settima prova in studio, completa la doppia fatica intitolata “The Afterman”: dopo ”Ascension” del 2012, ecco giungere “Descension”.
Il disco è stato recensito in maniera abbastanza positiva oltreoceano, con sufficienza piena elargita da illustri siti musicali, in realtà, però, ci sfugge la sua novità, o finanche la sua qualità sonica.
La storia narrata, come sempre capita con C&C, si sviluppa in maniera articolata e persino avvincente, ma il vestito musicale non riesce a trasmettere alcuna emozione che non sia già stata in qualche modo contenuta nei primi due album della band.
A dispetto della durata contenuta (43 minuti a fronte dei 70-80 spesso toccati in passato), non si riesce a seguire l’intera tracklist senza approdare all’inevitabile sbadiglio.
Ma se lo scopo è raccontare belle avventure di un’umanità futuribile (e stavolta c’è persino un vero scrittore a collaborare ai testi, quel Peter David già sceneggiatore di "Star Trek" e "Babylon 5"), non sarebbe stato meglio affidarsi al Kobo invece che a uno studio di registrazione? Oppure a un talent scout della Marvel Comics?
Claudio Sanchez riesce comunque a mantenere intatto il talento di chitarrista e cantante, dando vita con i nuovi (dal 2011) compagni di avventura, Josh Eppard e Zach Cooper, a un ottimo ensemble live.
Ecco, se proprio volete spendere qualche decina di euro per questa band, vale la pena ascoltarla dal vivo, dove continuano a riproporre (non a caso) una serie di brani dei loro primi due album.
16/03/2013