Nonostante il titolo, “II” è il primo vero disco (preceduto da un omonimo Ep) di questa formazione cilena, perfettamente a suo agio con la tradizione dello space-rock, anche se in ballo c’è qualcos’altro.
Prendiamo, per esempio, la pulsione ossessiva e metronomica che sostiene le trame astrali di “9”: ebbene, se è netta l’influenza del motorik dei Neu!, non si può certamente fare a meno di rilevare più di una convergenza con l’universo darkwave, fosse solo per il distacco algido e l’inquietudine strisciante che aleggia intorno al canto di Juan Pablo. Un discreto trip, insomma, scandito da segnali chitarristici che giungono da galassie lontanissime e da tracciati ritmici ipnoticamente dondolanti, quasi omaggi inconsapevoli a dei Silver Apples sempre più senza tempo (“Rivers”).
Con scarti impercettibili e grazia acida, “Trees” riparte, invece, dai Can in estasi galoppante, sorpassando asteroidi a destra e facendo le corna agli alieni lungo siderali highway.
Il versante spaziale dell’operazione è investigato con più diligenza in “99”, mentre in oltre quindici minuti (davvero troppi, a conti fatti!) “Pulsar” riassume un po’ l’essenza di un disco certamente ben fatto, ma ancora poco personale.
28/01/2013