Gli statunitensi Blood Incantation giungono a questo esordio sulla lunga durata dopo un Ep, "Interdimensional Extinction" (2015), e uno split, quello con gli Spectral Voice (2015), che non avevano fatto intuire la loro caratura.
Pur richiamando alla mente la vecchia scuola death metal, fra tutti i più metafisici Morbid Angel, i Nostri si propongono con un suono degno del più aberrante orrore cosmico di matrice Lovecraft-iana.
Il lavoro chitarristico ossessivo, labirintico e psichedelico assieme a una produzione piena di riverberi, che affoga la voce in vastità cosmiche da incubo, conferisce all'opera un alone brutale e visionario che riporta alla mente i devastanti e sperimentali Demilich, il malsano gusto melodico dei Timeghoul ma anche più recenti manifestazioni di technical-death-metal "alieno", come i Sulphur Aeon di "Gateway To The Antisphere" (2015).
In apertura, uno dei più interessanti brani death-metal di questi anni: "Vitrification Of Blood (Pt. 1)". Questo colosso di tredici minuti si apre con una tempesta death-metal opprimente, progressivamente colorata da intarsi chitarristici, vortici melodici ipnotici e soprendenti squarci occupati da assoli strazianti. Proprio un portentoso lavoro chitarristico colora il brano di allucinazioni fantascientifiche, conferendo al tutto un'aura visionaria che porta il mastodonte ad acquietarsi in una psichedelia degna dei Pink Floyd ma dai tratti più sinistri. Convinti di aver sedato l'energia bestiale di questo colosso, si rimane sorpresi dal finale esplosivo, uno sfoggio di violenza chitarristica degno di un cerbero le cui tre teste sono Morbid Angel, Slayer e Death.
Nonostante la scelta coraggiosa di porre in apertura un brano così imponente e spettacolare, il resto dell'opera tiene alta l'attenzione dell'ascoltatore, anche grazie a un minutaggio contenuto (sotto i trentacinque minuti).
"Chaoplasm" continua con un death-metal psichedelico e cosmico, mentre "Hidden Species (Vitrification Of Blood, Pt. 2)" incastra dopo bave psichedeliche, cori liturgici e cambi di tempo pazzoidi una lunga parentesi di lirismo cosmico, disorientanti voci che filtrano da reconditi angoli dell'universo e assoli tanto visionari quanto spettacolari. Solo a conclusione dei suoi sette minuti il brano si ricongiunge a un più riconoscibile death-metal schiacciasassi.
La psichedelia è protagonista del folk lugubre di "Meticulous Soul Devourment", contraltare atmosferico della title track, un brano che in questo contesto suona insolitamente lineare e trascurabile.
I Blood Incantation non reinventano il death-metal, sia chiaro: si limitano a rileggere alcuni elementi classici in composizioni avventurose. Le forti dosi di psichedelia, i virtuosismi delle chitarre e una serie di soluzioni compositive disorientanti permettono di consigliare "Starspawn" a chi cerca intensi brividi di orrore cosmico.
16/09/2016