Non è più immaginabile lasciare fuori dalle celebrazioni dell’attuale panorama jazz inglese i GoGo Penguin. Ligi a un rigore stilistico poco incline alla contaminazione etnica, Chris Illingworth, Rob Turner e Nick Blacka hanno concentrato la loro attenzione sul rinnovamento del lessico jazz, partendo dall’elettronica e dalle infinite possibilità creative offerte dalla tecnologia digitale, affinando pian piano tecnica e composizione, fino a raggiungere una perfezione ricca di dinamiche strumentali ed emotive, poco incline alle estrosità degli assolo.
Intitolato semplicemente “GoGo Penguin”, il quinto album del trio consolida un percorso stilistico originale, dove l’elemento melodico, pur se intenso, non scaturisce da un’attitudine al pop, quanto dall’abilità dei tre musicisti di restare ancorati a un minimalismo espressivo che dall’interazione degli strumenti estrae magicamente assonanze con post-rock, funky, progressive, musica concreta, techno, drum and bass, neoclassica, senza mai lasciare le direttive base del jazz.
Mi perdoneranno i fan se per racchiudere in poche parole la vitalità dei GoGo Penguin, assimilerò la loro potenza rivoluzionaria nell’ambito jazz alla stessa intensità che Philip Glass donò al minimalismo: dopo tutto, non è difficile immaginare brani come la meditativa “Embers” e il vortice pianistico di “Atomised” come figli spuri di album come “Glassworks”.
L’incastro e l’affiatamento dei tre musicisti ha comunque un centro gravitazionale, ed è da ricercarsi nella tensione ritmica creata da Rob Turner, intorno alla quale si crea un caleidoscopico intreccio di timbri e suoni che raramente lascia spazio alla prevedibilità (“Signal In The Noise”), fino a sfidare i limiti del contrappunto armonico nell’esplosiva “Totem”.
“GoGo Penguin” è comunque un album che non punta a rivoluzionare il campionario artistico della band, quanto a consolidarne le qualità con un’operazione più omogenea e ricca di dettagli. Sono proprio i dettagli, ovvero le atipicità creative che spingono “To The Nth” nelle braccia dell’elettronica e del drum and bass. Il delizioso riverbero del contrabbasso in “Don't Go”, il tripudio di arpeggi creati simulando il suono di un antico strumento africano in “Kora”, gli elementi primari di un’innovativa e lungimirante musicalità nu-jazz creano un ambito stilistico nel quale i GoGo Penguin non hanno rivali.
20/06/2020