ABBA

Voyage

2021 (polar/universal)
pop
5.5

Allacciate le cinture, signore e signori, e preparatevi a tornare indietro nel tempo, da qualche parte tra la fine degli anni 70 e i primi anni 80. Nonostante l'artwork futurista, il primo album di inediti degli ABBA da "The Visitors", targato 1981, non vi farà vivere imprevedibili avventure né tantomeno scoprire nuove forme di vita musicali. "Voyage" è infatti una macchina del tempo che vorrebbe azzerare quarant'anni di storia, di evoluzioni musicali e regalarci l'illusione che il quartetto svedese non si sia mai sciolto e che, anzi, sia sempre giovane e camp come siamo soliti vederlo nei suoi kitschissimi videoclip.

A corroborare l'utopia di questa eterna primavera, la reunion degli svedesi è accompagnata dalla creazione dei tanto anticipati avatar digitali (subito ribattezzati ABBAtars, argh!) a cui spetterà il compito di esibirsi in concerto al posto dei membri in carne e ossa, ormai impossibilitati a reggere il palco per le tante date programmate, all'interno di un'arena londinese appositamente costruita. Altrimenti detto: massima spesa ma anche minimo sforzo. Sicuramente i quattro, e alle loro spalle la sontuosa macchina amministrativa che hanno creato nel tempo, sperano che a valle di tutto ciò possa diventare massimo anche il guadagno. In effetti, siamo davanti a una sfacciata operazione nostalgia che gioca sul sicuro per accontentare i milioni di fan che in tutti questi anni, nonostante i progetti solisti, hanno continuato a percepirli come cristallizzati nel tempo, grazie a film, documentari e compilation celebrativi.

Non stupisce quindi che "Voyage" somigli negli intenti a quel "Super Trouper" (uno dei loro più amati bestseller) che suonava già come una summa delle loro diverse anime, e sia quindi un ascolto più riflessivo che danzereccio, grondante di melassa autocelebrativa. Se in "When You Danced With Me" e "Bumblebee" si ritrova l'attitudine folkeggiante degli esordi, con un tenero risultato finanche piacevole, nella sontuosa ballata "I Still Have Faith In You" e nell'ariosa "Ode To Freedom" viene rispolverata la pompa magna dei loro momenti più pacchiani. A quanto pare età ed esperienza stavolta non si sono tradotte in maggiori sobrietà e minimalismo, come ribadiscono gli iperglicemici cori di "Little Things", spaventosamente natalizia.

Gli ABBA sono dunque in grado di far divertire ancora? Loro rispondono senza esitazioni con una snella "No Doubt About It", a metà tra stomp-disco e musicarello e l'ancora più appariscente "Don't Shut Me Down", che vorrebbe essere una nuova "Dancing Queen" ma la cui linea melodica si avvicina pericolosamente a quella di "Felicità" (sì, proprio quella del bicchiere di vino con un panino).
Il problema è che sembra siano loro a non divertirsi troppo e soprattutto che Agnetha Fältskog, nelle sue parti soliste, appaia spesso priva di verve, come se cantasse col freno a mano tirato e volesse trovarsi altrove. Si ascolti in merito "Keep An Eye On Dan", l'unico brano del lotto a riprendere le tentazioni synth-pop precedenti al ritiro e che termina con una breve citazione di "S.O.S.", ironicamente calzante.

Un disco che vorrebbe suonare come i giovani ABBA ma che tutto trasuda tranne che gioventù, gioia e spensieratezza, insomma. Il risultato complessivo sarebbe quasi ai limiti del caricaturale, se non fosse che la ormai bionda pure lei Frida riesca spesso a salvare baracca e burattini con le sue interpretazioni calde e rassicuranti e l'irresistibile boogie di "Just A Notion" conquisti senza riserve, probabilmente in quanto rivisitazione di un demotape del '78 con le voci originali di allora e una palese differenza di attitudine.
Immaginarli alle prese con basi trap o con sirene Edm sarebbe stato ugualmente stridente, ma forse una via di mezzo più contemporanea, elegante e soprattutto consona alle attuali capacità di tutti e quattro avrebbe sicuramente giovato, anziché creare questa distorsione spazio-temporale che paradossalmente li fa suonare ancora più datati che nei loro vecchi album e fa sembrare quel gioiello, ormai non più d'addio, di "The Day Before You Came" come avanti anni luce.

Se negli ultimi quarant'anni gli ABBA avessero continuato a produrre musica insieme, la pubblicazione di "Voyage" oggi avrebbe probabilmente più fatto arrossire che conquistato i titoli dei giornali, ma la storia è andata diversamente e quindi meglio non fantasticare, torniamo coi piedi per terra e lasciamo loro godere quest'ultimo momento di gloria minuziosamente costruito a tavolino.

06/11/2021

Tracklist

  1. I Still Have Faith In You
  2. When You Danced With Me
  3. Little Things
  4. Don't Shut Me Down
  5. Just A Notion
  6. I Can Be That Woman
  7. Keep An Eye On Dan
  8. Bumblebee
  9. No Doubt About It
  10. Ode To Freedom


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