Sting

The Bridge

2021 (A&M)
pop

Sarebbe d'uopo ringraziare Sting, recarsi, in una sorta di pellegrinaggio, a casa sua e stringergli la mano, in maniera fiera, senza l'avallo di alcuna sdolcinatezza. Nessuna pacca sulla spalla alla carriera, solo l'espressione di una giusta gratitudine per aver confezionato un disco tutto suo, senza l'appoggio di guest, di featuring, di cori gestiti in maniera troppo conviviale, come quei vecchi amici che hanno il bisogno perenne di condividere le proprie rime e di rendere partecipe il mondo intero, e di far girare la slot machine degli streaming, il circo dell'attesa, il fremito costante dell'hype. "The Bridge" non ha nulla di tutto questo, è solo un contenitore omogeneo di canzoni, mediamente cadenzate, suonate in maniera oculata e misurata, recitate dall'inconfondibile vocalità dell'uomo di Newcastle.

Dodici brani scritti di proprio pugno, più una cover di Otis Redding, proprio quella, scontata, posta in conclusione, perfetta per dare la cifra stilistica, il riassunto perfetto di un lavoro privo di spinta, di spunti, di un momento vagamente emozionante, "ricco" di routine, dei soliti incipit, dei consueti arpeggi, dei falsetti e dei momenti compassati, di ballad mandate a memoria tre decenni or sono, di midtempo già ballati quarant'anni fa.
Dalla chitarra stoppata e accerchiata da strati di voce, con batteria perfetta dell'opening track, con chorus immediato, ai dubbi sull'amore di "If It's Love", che suona come una versione rallentata di "All This Time", che a sua volta appariva un po' su con gli anni già nel 1991, o il nuovo rifacimento di "It's Probably Me", ossia "Loving You", arrancante e risolta da un bridge che svolge anche i compiti del refrain, o il classico, onirico, tendente al sonno, tocco di Dominic Miller che coccola la dichiarazione d'affetto di "For Her Love".

Nel mentre, il nostro piazza anche due o tre richiami alla tradizione popolare britannica, con violini, balli popolari e boccali di birra ("The Hills On The Border"), e poi via ai pulpiti meritati per una voce che ha fatto la storia ma che non cattura più l'interesse, anche perché ci vuole impegno per fantasticare sui soliloqui per ugola e chitarra acustica della title track e di "Waters Of Tyne", due titoli che però sono la stessa canzone. Non che manchino i ganci, siamo pur sempre a casa di Sting, ma sono impolverati come la vecchia credenza che ospitava il servizio da tè della nonna.
Un vecchio artigiano della canzone, che trova maggiore ispirazione in altre mansioni e che ha consumato le ambizioni di una volta, ma che almeno non finge di essere qualcun altro.

10/12/2021

Tracklist

  1. Rushing Water
  2. If It's Love
  3. The Book of Numbers
  4. Loving You
  5. Harmony Road
  6. For Her Love
  7. The Hills on the Border
  8. Captain Bateman
  9. The Bells of St. Thomas
  10. The Bridge
  11. Waters of Tyne
  12. Captain Bateman's Basement
  13. (Sittin' on) the Dock of the Bay

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