Progetto errante, quello di Toni Cutrone, un percorso culturale, antropologico e sonoro che, pur non conoscendo eguali, non sembra aver scalfito l’immaginario di un pubblico apparentemente avido di novità. Peccato, perché da anni il musicista di Crotone, sotto il nome di Mai Mai Mai - ma anche con altri progetti collaterali - offre uno dei rituali artistici più pregnanti e intensi. Una musica tra sacro e profano simile a un viaggio, un itinerario che diventa narrazione, un flusso di suoni e voci che trascende gli elementi tangibili per una musicalità trasversale che della sperimentazione adopera solo quello che è essenziale e culturalmente fungibile.
Dopo l’egregia trilogia del Mediterraneo, Toni Cutrone si è concentrato sul Meridione d'Italia (“Nel Sud” 2019), scelta gratificata da un più ampio riscontro critico e di pubblico. Ma la natura errante del musicista non conosce limiti e per il nuovo album, “Rimorso”, approda a nuove frontiere e anche a una nuova etichetta (il decimo cambio di guardia dal 2013), la Maple Death, per la quale ha ripristinato anche un’altra delle formazioni messe in piedi negli ultimi vent’anni, ovvero i Metro Sound.
“Rimorso” è senza dubbio l’album più coraggioso e ambizioso a nome Mai Mai Mai: all’uso ricorrente dei campionamenti subentra un maggior apporto di strumenti naturali, scelta rinvigorita dalla presenza di collaboratori di elevato lignaggio artistico.
Le attitudini electronic, noise, industrial, dark-ambient ed ethno del progetto si fondono in un originale suono gothic-mediterraneo, la cui perfetta esegesi traspare all'istante nella sublime rilettura dark/noise del “Secondo Coro Delle Lavandaie” (alla voce Maria Violenza), tratto da “La Gatta Cenerentola” di Roberto De Simone, e nella trasmutazione del canto di protesta “Fimmene Fimmene” (al canto la straordinaria Vera di Lecce) in un ipnotico mantra synth-folk dall’ambigua natura etno/industrial.
Agli ospiti è concessa ampia libertà creativa: non è dunque un caso che la protagonista di “Nostalgia” sia la voce di Youmna Saba, per la quale Cutrone mette in atto una delle trasfigurazioni elettroniche più ardite, conciliando mondo arabo e inquietudini post-futuristiche. Spetta poi alla voce dell’artista napoletana Nziria alterare le nuance synth-wave di “Musica Nova” fino a renderle inafferrabili, o al quartetto vocale dei Faraualla il compito di gettare nel caos le ancestrali modulazioni sonore di “Sind”.
La seconda parte del disco alle voci sostituisce la performance puramente strumentale, concretizzando ulteriormente la visione artistica gothic-mediterranea di “Rimorso”. Il trittico costituito da “Il Cattivo Passato”, da “Il Futuro Perduto” e dalla title track spinge il pedale noise e industrial, esaltando il versante più sperimentale del progetto Mai Mai Mai, altresì consolidando quella simbologia che evoca uno stato di trance psichica dove passato, presente e futuro si scompaginano.
A mettere ordine, ma non troppo per fortuna, ci pensano gli ultimi sei minuti e venti di “Antiche Memorie”, un brano illuminato dalla presenza di Lino Capra Vaccina e dal suo limpido minimalismo arcano. Percussioni vibrafono e gong sposano le tenebrose tribolazioni creative di Cutrone, regalandoci una delle sintesi più intelligenti della musica contemporanea.
Per Toni Cutrone e il progetto Mai Mai Mai il nuovo album “Rimorso” rappresenta la sfida più importante e la sintesi più riuscita di un percorso artistico che merita centralità nel panorama nostrano, e non solo.
08/06/2022