Violoncellista di talento con all'attivo collaborazioni di prestigio (Steve Gunn, Whitney, Makaya McCraven) Lia Kohl è approdata nel 2022 al suo debutto solista in qualità di autrice e interprete. "Too Small To Be A Plain" presentava le coordinate essenziali della sua pratica sonora, incentrata su un'attenta stratificazione di fonti eterogenee, strutturata e limata attraverso un lento quanto accurato processo di costruzione. Improvvisazione, field recordings e modulazioni sintetiche sono le componenti di una sound art immaginifica che trova nell'utilizzo delle frequenze radio un tratto distintivo, presente in tutti i lavori fin qui prodotti. E se nell'album d'esordio queste rappresentavano soltanto una parte del tutto, già nel successivo "Untitled Radio (futile, fertile)" - realizzato per Longform Editions - assurgevano a elemento fondante, capace di orientare lo sviluppo dell'intera composizione.
"The Ceiling Reposes" amplia e approfondisce tale attitudine proponendo sette istantanee ipnagogiche in cui interferenze e frammenti di trasmissioni radiofoniche diventano il cuore di un insieme profondamente caleidoscopico, fatto di giustapposizioni spesso contrastanti, a tratti stridenti, incastrate in un flusso unitario. Fraseggi acustici e synth luminnescenti, così come echi naturalistici - catturati a Vashon Island dove l'album è stato concepito durante una residenza artistica - e correnti ruvide, si confrontano liberamente generando paesaggi convulsi, ma non inquieti, visioni placidamente ribollenti dalla consistenza tattile. In modo particolare la presenza imponente di tracciati estrapolati dall'etere e di suoni trovati conferiscono un'atmosfera introversa, apparentemente casuale, allineabile all'elegia del quotidiano alla base della ricerca artistica di Claire Rousay.
Ciò che più sorprende nell'immergersi nell'ambiente d'ascolto modellato è il ritrovare una logica spiazzante a unire le trame del violoncello - percussive quando ricavate da tecniche estese ("in a specific room"), dall'impronta classicheggiante nel loro emergere in purezza ("the moment a zipper") - e le ulteriori risonanze strumentali, con parole e scampoli di canzoni attentamente vivisezionate.
Ognuna di queste cellule aurali è mantenuta costantemente su un unico livello in cui tutto è al tempo stesso primo piano e sfondo. Il portato sensoriale di questo collage risplende per la sua vividezza, toccando il risultato più alto nei quasi otto minuti di intrecci elettroacustici di "when glass is there, and water,". Una sinfonia enigmatica che scivola ammaliante conducendo al centro di un universo intimista fatto di essenziale meraviglia.
02/06/2023