Autore: Gino Dal Soler
Titolo: The Circle Is Unbroken
Editore: Tuttle Edizioni
Pagine: 240
Prezzo: Euro 16
Esiste un filo rosso che lega Tim Buckley a Fursaxa, la Incredible String Band a Six Organs Of Admittance? Chi sono gli eredi del kraut-folk? Perché personaggi come Anne Briggs e Vashti Bunyan sono stati riscoperti solo in quest'ultimo decennio? Come mai negli anni Ottanta il verbo del folk psichedelico trovò pochissimi seguaci e quasi tutti provenienti dall'ambito della new wave?
In maniera diretta o indiretta "The Circle Is Unbroken" dà risposta a queste domande, andando a costituire, allo stesso tempo, un saggio critico sul folk psichedelico ma anche una guida per chi voglia approfondire la conoscenza del genere attraverso la storia dei suoi protagonisti "minori". Il primo capitolo del libro è dedicato agli anni Sessanta e Settanta. Qui viene descritta una genesi e uno sviluppo del folk psichedelico in Terra D'Albione, che ebbe il suo momento di massimo splendore tra il 1968 e il 1970. Tra i musicisti più rilevanti di quella stagione vi furono Shirley Collins con "Anthems In Eden", Donovan con "Hurdy Gurdy Man", Roy Harper con "Flat Baroque And Beserk".
Il secondo capitolo vede protagonista il folk psichedelico americano, evidentemente figlio della Summer Of Love, ma anche di momenti apparentemente slegati dal "mainstream" di quel periodo. Si pensi all'acid folk di casa Esp, alle navigazioni di Tim Buckley, al fingerpicking visionario di Robbie Basho e ai raga di Sandy Bull.
Approfondita è la trattazione sul kraut-folk (terzo capitolo) in cui si esplicita la differenza di approccio tra quelle formazioni che riprodussero i modelli inglesi e americani e chi, invece, cercò un linguaggio proprio recuperando la tradizione folk germanica.
Interessante il succinto capitolo sul folk psichedelico del Belpaese, in cui si rende evidente come in Italia, mancando una cultura folk-rock, questo sbocciò soprattutto nei circuiti del progressive.
La seconda parte del libro è dedicata alla rinascita del folk psichedelico nell'ultimo decennio (Six Organs Of Admittance, Nick Castro, Joshua Burkett, Jewelled Antler Collective ecc.) e "all'equivoco" del weird folk, con una particolare attenzione alle nuove psicogeografie acide della vecchia Europa.
Chi segue Gino Dal Soler sulle pagine di Blow Up sa con quanta competenza tratti di queste musiche. La sua è una scrittura flautante, capace di fondersi in un tutt'uno con la materia trattata. Punto di forza della sua analisi è l'inquadramento degli artisti all'interno dei contesti di provenienza, oltre che l'approfondimento puntuale delle loro musiche. Come recita il retrocopertina, "The Circle Is Unbroken" è una guida puntuale e appassionata alle mille diramazioni del folk acido e visionario nato negli anni Sessanta, della psichedelia tornata in auge nei Duemila e dell'Infinita confusione di stili". Se a ciò aggiungete che, almeno nel nostro paese, non esiste nulla che con tanta accuratezza tratti di queste tematiche e della loro evoluzione, allora l'acquisto diviene necessario.