Nirvana, nuovi guai: la corte d'appello reintegra la causa per pedo-pornografia di Spencer Helden, ritratto nudo a 4 anni in copertina su "Nevermind"

22-12-2023

Sembrava tutto finito, nella singolare disputa tra l'ex-bambino ritratto in copertina in "Nevermind" e i Nirvana. Invece la Corte d'Appello ha inaspettatamente reintegrato la causa per pedo-pornografia di Spencer Elden, proprio l'ex-fanciullo che a 4 anni campeggiava nella cover del capolavoro di Kurt Cobain & C. nuotando nudo in una piscina di Pasadena (California), mentre sembrava inseguire una banconota da un dollaro appesa a un amo (elementi aggiunti in post-produzione). Una pronuncia che arriva a oltre uno anno dalla precedente decisione di un tribunale distrettuale della California che aveva respinto il procedimento. Il ribaltamento della sentenza è stato deciso "poiché ogni ripubblicazione di materiale pedo-pornografico può costituire un nuovo danno personale e la denuncia di Elden che asseriva la ripubblicazione della copertina dell'album nei dieci anni precedenti la sua azione non è caduta in prescrizione".

Nell'agosto del 2021, Elden aveva citato in giudizio Krist Novoselic, Dave Grohl e Courtney Love (in rappresentanza dell'eredità di Kurt Cobain), oltre a Universal Music Group, Geffen Records, il fotografo Kirk Weddle per l'uso della sua immagine, asserendo di essere stato "ampiamente sfruttato dagli imputati che avevano consapevolmente posseduto, trasportato, riprodotto, pubblicizzato, promosso, presentato, distribuito, fornito e ottenuto materiale pedopornografico commerciale raffigurante lui stesso". Secondo i giudici d'appello, "il reclamo di Elden denuncia nuovi danni, derivanti dalla ridistribuzione della copertina dell'album da parte degli imputati nei dieci anni precedenti l'azione legale", compreso quindi il box del 30° anniversario pubblicato nel 2021. La corte d'appello ha dunque concluso che "poiché la richiesta di risarcimento di Elden non è bloccata dalla prescrizione decennale, il tribunale distrettuale ha errato nell'accogliere l'istanza di archiviazione dei convenuti per prescrizione".
Oltre a richiedere un risarcimento monetario, Elden ha chiesto di cambiare la grafica della copertina per tutte le future ristampe di "Nevermind".

I Nirvana e le altre parti chiamate in causa avevano presentato una mozione di archiviazione nel dicembre 2021, sostenendo che la denuncia non era "seria" e che Elden "aveva trascorso tre decenni traendo profitto dalla sua celebrità come "bambino dei Nirvana". I genitori del piccolo ricevettero un compenso di 150/200 dollari. Il gruppo regalò poi al ragazzo il disco di platino dell'album in segno di riconoscenza. Nel 2006 Elden racconterà a Nme di essere felice di aver fatto parte dell'album e di essersi tatuato la scritta "Nevermind", mentre due anni dopo si offrirà per rifare la foto dell'album, questa volta in bermuda, nella stessa piscina di allora. Ma in occasione del trentesimo anniversario della pubblicazione dell'album, proprio quando verrà dato alle stampe un box celebrativo, Elden cambierà idea intentando una causa da 150mila dollari di danni contro le persone coinvolte nella realizzazione della copertina. Una causa che sembrava chiusa e che invece è destinata ad andare ancora avanti.