Più chitarre, più stomaco, meno anima gospel? Vero a metà, al punto che gran parte della stampa specializzata ha sbrigativamente liquidato il disco come una promessa non mantenuta. Grave errore, ma ci abbiamo fatto il callo, non è vero? Rinnovato il parco dei comprimari, la ditta Spiritualized manda in farmacia (pardon, nei negozi di dischi), un nuovo medicinale in confezione da undici compresse, vivamente consigliato a pazienti affetti da disturbi uditivi prodotti da una lunga esposizione alla muzak degli ultimi anni (peggio di una boy-band ci sono solo dei ventenni come i Black Rebel Motorcycle Club che si atteggiano a "maledetti" del rock and roll).
Maturità è la parola d'ordine, intesa anche come rinuncia a uno sfoggio di effetti speciali a favore di un lirismo quasi minaccioso nel suo svuotarsi di formule furbette. C'è una grazia sotterranea tutta da scoprire tra le pieghe di quello che, insieme a "On The Beach" di Neil Young, rischia di passare come uno dei dischi più deprimenti nella storia del rock. "This Little Life Of Mine" e "She Kissed Me (It Felt Like A Hit)", i primi due confetti a base di imponenti chitarre fuzz, condividono con la breve "Never Goin' Back" (traccia numero cinque) e con "Cheapster" (i Primal Scream di "Give Out But Don't Give Up"?) l'impronta grezza e lisergica di un album a due facce, che in episodi come la jazzata, quasi davisiana "The Power And The Glory" e l'indolente "Rated X" permette di esplorare nuovi (futuri?) territori.
Implosioni oniriche, solito spleen nebuloso tirato allo spasimo, ballate ovattate ("Hold On") e richiami a "Let It Come Down" ("Oh Baby" suona in effetti come una outtake del disco precedente) non traggano in inganno. Cupo e introverso (a dispetto della luminosa copertina), innervato da un'energia sofferta, "Amazing Grace" smuove la superficie di un lessico musicale facilmente identificabile solo dopo ripetuti ascolti: passato e presente si mescolano in un dipinto astratto, invernale, in cui la dolcezza riaffiora nel finale "Lay It Down Slow". È un colpo al cuore, come aprire una porticina dipinta di rosso dopo aver attraversato un lungo corridoio spoglio. Oltre quella porta, lo spazio profondo.
(30/10/2006)