Sottotitolo dell'opera: "Somewhere between nihilism and equilibrium".
Nichilismo, è la cifra stilistica dei romani Spiritual Front, "nihilist-pop" è la definizione che loro stessi danno alla loro musica: debuttano nel 1999 con l'ottimo "Songs For The Will", segnalandosi tra i più interessanti eredi degli imprescindibili Death In June, ma rischiando spesso di suonare talmente simili ai maestri inglesi da perdere la propria personalità: che si esprime in ballate decadenti e disperate, certo, nello spirito del cosiddetto folk "apocalittico", ma con un occhio anche al miglior cantaurato nostrano.
Comunque il "nihilism" indica loro… E "equilibrium" allora? Spostiamoci lontano, in Svezia: è qui infatti che nel 1993 nascono per opera di Tomas Pettersson gli Ordo Rosarius Equilibrio, progetto che dopo inizi caratterizzati da oscuri cerimoniali elettronici, si è via via aperto a un sound più acustico e accessibile.
Ma nel 2003 Spiritual Front e O.R.E. decidono di unire le proprie risorse e i propri stili e cercare di dare nuova linfa alle rispettive proposte musicali: e dopo una lunga gestazione, ecco dunque che questa enigmatica alleanza ha dato vita a questo breve (35 minuti) e intenso album, nel quale entrambe le band danno il meglio in una manciata di ritornelli e melodie che catturano e commuovono sin dal primissimo ascolto.
Non tragga in inganno la canzone che apre l'album, la trascinante "Your Sex Is The Scar", brano che farà la gioia di qualunque discoteca "goth". L'album andrà avanti su toni ben diversi, come già ci dimostra la magnifica "Song For The Old Man", nostalgico apologo intonato da Simone Salvatori con ammirevole trasporto e carisma (sebbene il frontman della band romana non rinunci a un'imitazione di Douglas Pearce dei Death In June).
Dove la collaborazione inizia a svelare il proprio senso però è in un brano come "Hell Is Where The Heart Is", cantato/recitato da Tomas Pettersson sopra un tappeto sonoro magico, delicato, avvolgente… Davvero le due band trovano un terreno comune dove esprimere quanto di meglio sanno produrre: da un lato la morbosa sensualità del gruppo svedese, dall'altro il cristallino talento melodico degli Spiritual Front, che si esalta nei solenni, struggenti ritornelli di "Autopsy Of A Love" e "Borders". E gli Ordo Equilibrio seguono lo stato di grazia dei loro compagni di avventura centrando un altro recital memorabile nella cadenzata "Three Is An Orgy, Four Is Forever".
Una esperienza che riporta gli ORE a pregevoli livelli, e lancia una volta per tutte il nome degli Spiritual Front verso un futuro roseo. Un motivo in più per amare questa breve e delicata gioia per tutti gli amanti del decadentismo.
18/06/2005