Ween

Shinola Vol. 1

2005 (Schnitzel)
art-pop

Sferzante rientro in pista per il duo americano.
Dodici pezzi, estratti dall'archivio del passato più o meno recente, per un totale di infinite parodie squisitamente pop.
La collezione autunno/inverno 2005 dei nostri convince alla prima e, quel che più conta, anche dopo numerosissimi ascolti: quelli che ha meritato, ancora una volta, l'arte dei Ween. Arte che repelle la noia e abdica consapevolmente alla compattezza per costruire, grazie a un mix di ironia, istinto pop e follia, uno stralunato e affascinante mondo parallelo ormai inconfondibile.

Si parte con "Tastes Good On Th' Bun", profondamente "pureguaviana", voci e ossessivi controcanti nasali che litigano su un tappeto elettronico.
In "Boys Club" (come poi in "Transitions") e nella seguente "I Fell In Love Today", armonicamente impeccabile, sembra di vedere i due che dall'alto di un sorriso sornione sfoderano le loro carte più pop e preparano la gran mascherata finale.
"Big Fat Fuck" è uno stomp electro-blues con voce alla Tom Waits, affossato da una montagna di stratificazioni.
E' dunque la volta di uno dei (meta)capolavori del disco: la strepitosa "Gabrielle", esaltata ode in crescendo con chitarroni tamarri in primo piano e sezione ritmica a sospingere il tutto.
"Did You See Me", altro punto di forte stacco, raffredda la situazione con una divagazione sul terreno del prog-rock.
"How High Can You Fly" parte come una banda di paese del prossimo secolo, poi ci ripensa bruscamente alternando versi cantilenanti, riverberi e, nuovamente, posticci celodurismi chitarristici.
Un sax tirato a lucido - salutato, dopo pochi secondi, da un'irrestistibile ondata di finti applausi - ci introduce alla sbellicante "Israel", dove regna una beffarda atmosfera da serata di gala alto-borghese anni 50. Subito dopo aver plagiato con successo i Depeche Mode più noiosi ("The Rift"), eccoci a un'altra clamorosa fermata obbligata: "Monique The Freak", parodia di un r'n'b bastardo, che amoreggia con synth-pop e hard-rock.

Quindi, dicevamo, la mascherata finale.
Quella "Someday" che è da un lato perla pop per la parte strettamente melodica e dall'altro, contemporaneamente, ironica ballata tipicamente Ween, con tanto di doppi controcanti fasulli - prima sottofondo soft e poi voce macho di rimando: da scompisciarsi! - e passaggi da veri geni del nonsense ("Tuesday... it's pizza day, pizza day").
"Shinola Vol. 1", in sintesi estrema, è un riuscitissimo catalogo citazionista di esagerazioni pop.

25/02/2018

Tracklist

  1. Tastes Good On Th' Bun
  2. Boys Club
  3. I Fell in Love Today
  4. Big Fat Fuck
  5. Gabrielle
  6. Did You See Me?
  7. How High Can You Fly
  8. Transitions
  9. Israel
  10. The Rift
  11. Monique The Freak
  12. Someday

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