Kathryn Williams

Over Fly Over

2005 (Caw Records)
alt-folk

Con il suo quinto album, l'inglese Kathryn Williams continua a percorrere le strade di un cantautorato intimista e raffinato. Un percorso che dall'iniziale "Dog Leap Stairs' (1999) - in cui ancora il fantasma del Nick Drake più acustico e spartano le teneva compagnia - l'ha vista maturare enormemente, sia in termini di composizione che dal punto di vista interpretativo. "Over Fly Over" è, quindi, lavoro ricco di sfumature, dove le melodie riposano su fondali strumentali rifiniti sempre con gusto e mai sopra le righe. Si avverte il profumo dolce della sua garbata e malinconica femminilità; un profumo che raccoglie queste 12 canzoni in un abbraccio leggero ma deciso.

In "Indifference #1", sontuose architetture acustico-celestiali, danzanti un girotondo al ralenti, riverberano echi nostalgici che richiamano alla mente i Turin Brakes, ma convincendo in maniera più netta quanto a ispirazione. Ballate che rapiscono nel giro di pochi secondi ("Three"), emotività cristallina ("City Streets") e innocenza ferita ("Beachy Head", levigata da una tromba in sordina): il tutto, sempre in punta di piedi, con uno sguardo che sorprende il lirismo di cose apparentemente inutili, confinate nel loro silenzio nero. In questo mondo in penombra, l'amore si colora di toni austeri, come il violino che sibila lontano in "Breath".

C'è un vago sentore di tragedia dietro tanta dolcezza. Qualcosa che solo chi ha amato i lavori di Lisa Germano può riuscire a immaginare. A occhi chiusi, incamminandosi increduli nella bellezza impronunciabile di "Old Low Light #2": spazzolare lontano, elettriche dispersioni di note, paesaggi immaginari. Attimi di totale disincanto e di abbandono, intervallati da numeri eccentrici e arrangiati a dovere, come "Just Like A Birthday".

C'è spazio anche per il pop flower-power di "Shop Window", con tanto di organo in tonalità sixties. In "Escaping" e "Just Like Birthday", gli arrangiamenti si fanno più complessi e tradiscono la volontà di lavorare in direzione di una canzone d'autore costruita sulle interazioni di più strumenti (clarinetto basso, violoncello, flauto, filicorno, etc.), le cui timbriche vacillano dentro atmosfere fumose, quasi noir. Muovendosi sulle tracce di un altro suo punto di riferimento, Joni Mitchell, la Williams taglia in "Baby Blues" il traguardo di un pop-jazz di buona fattura, mentre "Full Color" e "Until The Dark" rinnovano un esempio fragile e delicato di musica da camera, capace di evocare gli stessi fantasmi del cuore e dell'anima dei lavori di Colleen. Certo, non con la stessa, dolente forza poetica, ma è innegabile che questo "Over Fly Over" - al di là di una certa staticità di fondo - sia comunque un lavoro capace di farvi compagnia. Magari in quelle notti in cui il grigio e il vuoto dell'anima fanno da contraltare alla fissità vibrante delle stelle.

Tracklist

  1. Three
  2. Indifference #1
  3. Breath
  4. Old Low Light #2
  5. Just Like A Birthday
  6. Shop Window
  7. Escaping
  8. Beachy Head
  9. City Streets
  10. Untilt The Dark
  11. Baby Blues
  12. Full Color

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