Hanne Hukkelberg

Rykestrasse 68

2006 (Propeller Recordings/ Sony Bmg)
songwriter, pop

"Rykestrasse 68" è un disco maturo. Un album che, col passare degli ascolti, svela sfumature inattese e suoni passati inosservati. Un album dunque complesso, che richiede una certa cura anche nella trasposizione letteraria. Anche perché si tratta di un prodotto che rientra in un universo musicale piuttosto singolare: a una preparazione da combo jazz si unisce una voce leggera e raffinata, campionamenti di suoni reali, un gusto essenziale per la melodia, che, in questo caso, fa da motore trainante per la sperimentazione, fra il post-rock (nella definizione di Reynolds) e la classica contemporanea.

Complessivamente è un album tondo e robusto, in mano a professionisti del suono che vi giocano con gusto e tecnica, e così lo potenziano, lo stringono, lo ricalcano e lo rendono complesso pur con semplicità. Perché alla fine "Rykestrasse 68" suona omogeneo e orchestrato, scritto su una partitura e studiato. Penalizzato risulta, forse, l'aspetto improvvisativo e spontaneo, che però, in questo genere, è posto in secondo piano.

L'album si apre con "Berlin", città a cui è dedicato l'album, registrato appunto in Rykestrasse 68. Hanne offre una sua interpretazione della città, facendo leva sui suoi toni rilassati e open-minded, campionando il suono del moderato traffico stradale e riproducendo il campanello delle biciclette. Insieme a "Fourteen" - che fa molto "Cocorosie" - "A Cheater's Armoury" è una delicata ballata in swing con schiocco di dita e con un ritornello talmente seducente da eleggerla singolo dell'album.
Al contrario, una sorda lontananza e una tiepida malinconia sembrano gli umori descritti dal piano di "The Pirate", dove si sentono i Black Heart Procession, e da "The North Wind": se all'inizio domina un'architettura vintage (sinfonia per macchina da scrivere Remington, radio e vibrafono), con "Il vento freddo" la trama musicale s'increspa fra archi e fiati carichi di tensione.
Con una voce decisa, appassionata e a tratti sofferente, Hanne esplora le potenzialità di "Break My Body" dei Pixies, sfruttando il suono delle campane tibetane e le lunghe note trascinanti dei violoncelli. Una cover che sa come rendersi autonoma dalla canzone originale.

Al termine della recensione, e al termine degli infiniti ascolti, "Rykestrasse 68" ci sembra un album concettuale, dove ogni canzone è lo sviluppo dettagliato di un tema centrale. Laddove il titolo e il testo offrono un'indicazione vaga sul contenuto del brano, alla musica è affidato tutto il resto: il compito di riprodurre gli ambienti, gli oggetti, gli stati d'animo e le persone. Cosa che, a nostro avviso, Hanne e la sua piccola orchestra eseguono egregiamente, senza affaticare e senza voler strafare.

14/05/2008

Tracklist

  1. Berlin
  2. A Cheater’s Armoury
  3. The Pirate
  4. Fourteen
  5. The North Wind
  6. Obelix
  7. Break My Body
  8. Ticking Bomb
  9. Pynt

 

Bonus tracks:

Searching (live)
A Cheater’s Armoury (video)

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