A un anno dall'uscita del più azzeccato tributo alla loro scuola (ci riferiamo a "The Understanding" degli alter ego norvegesi Röyksopp), e a pochi mesi dal remix di "Sorry" di Madonna, che tuttora spopola nei dancefloor, si torna a parlare dei Pet Shop Boys, ma questa volta in prima persona. E lo si fa a quasi un lustro di distanza dall'ultima collezione d'inediti, parzialmente riempito dall'uscita di un esaustivo Best Of, di una selezione di brani del cuore firmata per la collana "Back To Mine" e dall'ambiziosa riscrittura della colonna sonora de "La Corazzata Potemkin", talmente distante dai noti cliché da essere prudentemente licenziata a nome Tennant/Lowe.
Ben deciso a conquistarsi la palma mainstream per il 2006, l'easy duo delle meraviglie promette faville, suffragate dalla lunga gestazione compositiva e dalla presenza del mago Trevor Horn alla produzione, col suo bel carico di medaglie e la sua maniacale attenzione per il dettaglio.
Va detto che la promessa è mantenuta solo in parte ma, udite, ciò potrebbe persino bastare per fare bingo: "Fundamental", infatti, non lesina certo i riusciti tormentoni che hanno fatto la fortuna del gruppo e, in molti casi, delle nostre frivole orecchie. Frivolezze che, a quanto pare, non toccano questa volta i testi: c'era un tempo in cui la canzone cosiddetta impegnata assumeva i connotati di barbosi (?) sermoni in chiave folk, che ognuno di noi fingeva (?) di apprezzare per non sentirsi "out". I Pet Shop Boys, per buttarla in politica, scelgono invece arie più adatte a Samantha Fox o agli Eight Wonder (corsi e ricorsi) che non ai nipotini di Bob Dylan, il che non li esime dal tirare micidiali bordate di scherno al duo Blair-Bush, ad esempio: della serie, una risata vi seppellirà. Già, perché confrontarsi col singolone "I'm With Stupid" focalizzandoci sui due protagonisti di cui sopra, ha un che di chiarificatore: "Before we ever met/ I thought like everybody did/ You were just a moron/ A billion-dollar kid... Ooh, I'm with stupid...". E se Mister Blair, ascoltandola, decidesse davvero di proporsi come special guest vocale per il prossimo remix? L'idea è interessante, ma di difficile attuazione.
Le novità, su questo versante, non terminano qui. Se il sequencer di "Psychological", che sancisce un mai così stretto punto di contatto fra il sound dei boys e quello più oscuro dei cugini Depeche Mode, sublima le inquietudini dettate dalle tensioni col mondo islamico, è l'epica sparksiana di "Integral" a prendere di mira nuovamente il governo inglese, che ha deciso la prossima introduzione della "ID Card" (un nuovo e sofisticato documento d'identità) con lo scopo di proteggere la popolazione dalla minaccia terroristica. E Tennant, a fronte di questa iperrealtà da Big Brother, manifesta tutto il suo dissenso con l'emblematico "If you've done nothing wrong you've got nothing to fear", con cui prende definitivamente le distanze dal Labour Party che per anni ha goduto del suo mai celato sostegno.
Tornando ai contenuti musicali, possiamo ben dire che le tre canzoni di cui sopra si rivelano anche fra le più efficaci. D'altro canto, i Pet Shop Boys di "Fundamental" sonnecchiano saporitamente quando galleggiano in mezzo al gruppo, abbozzando logore romanticherie con lo scopo di farci metter mano ai fazzoletti: stiamo parlando di "Luna Park", di "Indefinite Leave To Remain", della stucchevole "Casanova In Hell" e dell'emblematica "I Made My Excuses & Left", che attacca con un intro sublime piombando poi in fondo a un barattolo di miele dal quale non uscirà più. È proprio in questi passaggi che ci sono tutti i limiti dell'album, che però si riscatta alla grande quando la strada s'inerpica sulle insidiose salite dei brani più movimentati. Il guizzo dei campioni, in grado di lasciare sul posto anche i concorrenti più giovani e agguerriti, è tutto nella contagiosa "Sodom & Gomorrah Show", smaccato tributo horniano alla sua mai dimenticata creatura Frankie Goes To Hollywood, in "Minimal", che pare concepita grazie all'illuminata consulenza dei Daft Punk di "Discovery", nel midtempo di "Twentieth Century", nonché nel già citato trittico "Psychological", "Integral" e "I'm With Stupid".
Che dire di un disco in cui una parte delle composizioni si attesta su livelli d'eccellenza, mentre la restante ci scivola addosso senza lasciar traccia alcuna? Sospesi tra esaltazione e sbadigli, pensiamo che sia pur sempre un bell'accontentarsi.
Nota: l'edizione limitata è corredata da un cd bonus che contiene otto canzoni: "Fugitive" (Richard X Extended Mix), "Sodom" (Trentmoller Mix), "Psychological" (Alter Ego Remix), "Flamboyant" (Michael Mayer Mix), "I'm With Stupid" (Melnyk Heavy Petting Mix), "In Private" (Stuart Crichton Club Mix), "Minimal" (Lobe Remix), "Gomorrah" (Dettinger Remix).
24/05/2006